Chiave Genetica 29

Transito della Chiave Genetica 29

DAL 18 AL 23 AGOSTO

OMBRA: Indolenza
L’Ombra della Chiave 29 insieme all’Ombra del Desiderio della Chiave 30 (sua partner di programmazione), sono le Ombre che portano più scompiglio emotivo di tutte. Ci siamo convinti che il desiderio porti solo cose negative e che sia assolutamente da eliminare. In realtà, come vedremo nella Chiave 30, se abbracciato totalmente porta sempre a risultati benefici. L’aspetto problematico del Desiderio arriva dalle dinamiche di quest’Ombra. Eccesso di zelo e svogliatezza hanno a che fare con l’Impegno che è il Dono di questa Chiave. Quando iniziamo e proseguiamo qualcosa con Indolenza, ci priviamo della magia della vita e attiriamo la miseria in ogni sua forma. È l’energia che c’è alla base di un'azione che definisce cosa accadrà, non l’azione in sé. Non c’è nulla che valga la pena di essere fatto se non c’è Impegno. L’Impegno ha in sé i semi della buona sorte. L’Ombra dell’Indolenza non ci da la possibilità di far parte dell’esistenza. È un’Ombra che ci fa credere di essere vittime del destino anziché di poter co-creare la nostra Vita. Questa Chiave ha a che fare con le emozioni, il sesso, le relazioni, il fallimento, il successo, i cicli predeterminati delle cose, il desiderio e le aspettative. Se seguiamo quest’Ombra non riusciremo a comprendere quando arriva la fine naturale di un ciclo e così la vita ci riporterà la stessa situazione per farci apprendere come arrivare in modo corretto al termine di quell’esperienza. Gli antichi avevano chiamato questo I-Ching L’Abissale. Il compito di quest’Ombra è quello di farci comprendere che l’Abisso lo si attraversa con l’Impegno, non con l’Indolenza che ci fa trascorrere il tempo chiedendoci se abbiamo fatto bene o male ad entrare in una determinata situazione. Questa Chiave parla di relazioni e mette alla prova ogni legame. È molto importante comprendere quando l’esperienza è giunta al termine, può essere un ciclo di 7 anni o multiplo di 7, oppure un ciclo che è durato un secondo. Se non capiamo come funzionano l’Ombra dell'Indolenza e quella del Desiderio, c’è la possibilità di vivere nella paura, e come si dice: vivere nella paura è vivere a metà. Vivere nell’Indolenza ci costringe a sperimentare dei veri traumi a livello emozionale e a livello materiale. Attraverso la mancanza di impegno crediamo di proteggerci ma ci accorgeremo ben presto che è assolutamente il contrario. Quindi proviamo ad essere onesti con noi stessi e con gli altri rispettando le nostre decisioni fino in fondo, sino alla loro naturale conclusione. E quando usciremo da una situazione perché il ciclo del Desiderio è naturalmente giunto alla fine, saremo nutriti, più forti e la buona sorte ci aprirà porte inaspettate. Impegno e fortuna viaggiano insieme. Senza il primo la seconda non si presenta.

Ombra Repressiva - Iper-zelante

Queste persone hanno paura che le cose arrivino al termine, non riescono ad accettare la fine dei cicli. Lasciano così che gli altri approfittino di loro. Hanno inoltre la tendenza a mettersi in situazioni di sfruttamento. Un po’ alla volta possono trovare il coraggio di accogliere in sé l'idea che i cicli abbiano una fine e da lì iniziare a lasciar andare gli eccessivi impegni che possono aver preso per orientare le proprie energie solo su ciò che amano.

Ombra Reattiva - Inaffidabile

Queste persone hanno realmente paura ad impegnarsi. Sappiamo che senza un vero impegno la tendenza è quella di chiudere i cicli anticipatamente con conseguente delusione, senso di fallimento o vergogna. Dicono troppi si e poi la pressione che sentono li fa scappare lasciando spesso le cose a metà. Sono particolarmente sensibili alle aspettative altrui e perciò se viene detto loro che non sono in grado di tenere fede agli impegni, tendono ad arrabbiarsi.

DONO: Impegno

Quando arriviamo al Dono ci rendiamo conto che prendere le decisioni diventa più semplice ed impariamo a rispettare il movimento della nostra energia vitale piuttosto delle aspettative altrui. Questo Dono ha a che fare con il tempo e con la fiducia, perché solo a posteriori vedremo dove ci conduce l’Impegno. Dobbiamo entrare in un abisso sconosciuto, dove ogni cosa ha un suo tempo, e scopriremo anche che la più piccola relazione ha il suo personale ciclo. L’Impegno è l’impegno che mettiamo nella nostra vita quotidiana, dalla più piccola decisione alla più grande, ognuna ha il suo peso. È sempre una questione di atteggiamento. In questo momento storico il significato di impegno sta cambiando. Stiamo imparando a dire sì all’impegno con il nostro sentire, piuttosto che un sì alla morale sociale. Siamo chiamati a prendere decisioni con chiarezza e impegno verso noi stessi e la vita. Quando sentiamo chiaro dentro di noi l’impegno sappiamo anche che non stravolgerà le nostre emozioni ma ci sentiremo totali e arresi alla vita. Ricordiamo che la prosperità è profondamente collegata all’impegno chiaro e preciso sia nelle relazioni che nel business. Impariamo a fidarci della nostra bussola interna, che è sempre in grado di indicarci cosa fare nei momenti in cui dobbiamo prendere le decisioni. Questo Dono è qui per infrangere ogni falsa morale, perché l’Impegno risponde ad un’energia interna, non ad una regola sociale. Questo lo possiamo vedere molto bene nelle relazioni. Quando un ciclo relazionale è terminato e lo si sente dentro, c’è molta calma anche se la pressione del giudizio della società può provare a farci cambiare idea. Ma l’Impegno c’è o non c’è, non si può forzare o creare a tavolino. Chi ha questa Chiave nel proprio Profilo Ologenetico può essere molto fortunato se riesce a prendere le decisioni con chiarezza e impegno. Difficilmente, se si ascolta realmente, si farà guidare da altri o influenzare dal giudizio e dalla morale. Chi riesce ad arrendersi al suo sentire e alla vita, sa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e sa che la cosa importante non è l’obiettivo ma il processo che ci conduce all’obiettivo. Questo porterà ad un successo sicuro, anche se in un primo momento potrà non sembrare così.

SIDDHI: Devozione

Quando si apre la porta della Devozione sentiamo chiaramente che ci stiamo arrendendo ad appartenere totalmente a qualcosa, una missione, un ideale o un simbolo. Si sente chiaramente che siamo totalmente al servizio e rispondiamo alla chiamata del cuore. Non c’è logica in quel che facciamo. A questa frequenza tutto ciò che esiste è l’oggetto della Devozione. Ricordiamo che la sua partner di programmazione è la 30 e come Siddhi ha il Rapimento. Devozione e Rapimento non si possono separare. Chi prova questo stato emana un’aura molto morbida che attira le persone e crea un campo elettromagnetico molto potente. Quando parliamo di energia vitale, già a partire dal Dono, parliamo di Tantra che ha molto a che fare con il tema dell’arrendersi alla vita e lasciare che essa ci porti dove desidera. La via della Devozione è il modo più semplice per toccare il divino. Questa Siddhi ma anche il Dono, sono particolarmente irresistibili e contagiosi. Tutto quello che ad uno sguardo esterno può sembrare caos è in realtà un sì totale profondo alla Vita senza alcuna preoccupazione per le conseguenze, perché è proprio qui che risiede la Fiducia. C’è una dimensione speciale dove l’Amore per la Vita, l’energia vitale e sessuale si incontrano, lì dove si dice Si a ciò che si sente nel cuore e non si ha paura delle conseguenze delle proprie azioni. Li riusciamo ad entrare in contatto con la sensazione che qualcosa di veramente grande si sta prendendo cura di noi.

Esempi pratici:

  1. - Perché tutti gli altri del tuo ufficio sono in vacanza e tu invece non solo sei a lavorare, ma hai anche rinunciato al tuo turno di riposo? E non è la prima volta che accade, saranno almeno 5 anni che va così. Il tuo ragazzo ti ha chiesto: “ma ti piace così tanto il tuo lavoro da rinunciare anche alle ferie? Perchè sai a me non sembra che tu sia così entusiasta”. In effetti è vero, non c’è entusiasmo nel tuo cuore per quel lavoro, che peraltro sai fare molto bene. A pensarci non hai ricevuto nemmeno una promozione da quando lavori li. Tu il lavoro lo svolgi con zelo e dai una mano a tutti perchè vuoi essere di aiuto ma…no la passione e il coinvolgimento non li senti. E adesso cosa puoi fare? La tua amica l’altro giorno ti ha chiesto “e se fosse terminato il tuo tempo in questa azienda?”, ma che domande sono? Come si fa a comprendere se il tempo in questo posto di lavoro è terminato? In realtà non riesci nemmeno a pensarci. E poi quando ti hanno assunta hai detto che ti saresti sempre impegnata al massimo e che avrebbero potuto fare affidamento su di te. Il solo pensare di andare via ti mette a disagio. Forse rimane solo la fuga come opzione, una lettera di dimissioni che al rientro il tuo capo troverà sulla scrivania.

  2. - Stai facendo uno stage, con due tue amiche, in un’azienda all’estero. Siete molto contente perché il posto vi piace e anche il fatto di essere insieme. Da tempo avete una idea che vi gira in testa e occupa molto del vostro tempo, creare una piccola azienda artigiana di borse. Ogni volta che ne avete parlato con qualcuno vi siete sentite dire che siete giovani, senza esperienza, che il mercato è complesso e c’è tanta offerta, che intanto è bene che terminate gli studi e poi eventualmente si vedrà. Diciamo che i feedback non sono stati incoraggianti. Tra un mese lo stage terminerà e come esame finale dovete portare un progetto. E così vi ritrovate a prepare il vostro progetto insieme. Parlerà di una piccola impresa italiana di borse che tre amiche hanno deciso di aprire indipendentemente da tutti i pronostici sfavorevoli. Queste tre ragazze sono anche consapevoli che forse incontreranno delle difficoltà e che ci saranno tante cose da affrontare, ma hanno aspettato anche troppo e adesso è ora di iniziare a mettere le basi per la loro avventura che sentono spingere forte nel cuore. Il professore, alla fine dell’esposizione, chiede: “avete pensato in quanto tempo riuscirete ad avere successo?”. La risposta è: no, non ci abbiamo pensato, ma il nostro successo inizia adesso.

  3. - Sali in aereo per andare a goderti un po’ di pausa dal lavoro. La persona che è seduta vicino a te ha gli occhi chiusi e sembra stia ascoltando qualcosa che la fa sorridere. Ma non ti sembra abbia le cuffie, forse sta pensando a qualcosa che la diverte. L’aereo è arrivato in quota, sopra le nuvole e lo spettacolo è davvero mozzafiato. Ti senti comunque incuriosita da quella persona che sembra emanare un'energia frizzante, attraente e un po’ irriverente. Non ti è mai accaduto prima di guardare qualcuno e trovarlo così magnetico. Chiudi gli occhi anche tu.

    “Va tutto bene?”. La voce arriva da vicino, sicuramente è miss sorriso. Apri gli occhi e le dici che si, va tutto bene. Lei sorride e ti chiede dove stai andando. Le spieghi che a Parigi prenderai una macchina e andrai in Normandia. E le dici che ti piace così tanto, la Normandia, che vorresti andare a viverci, e avevi conosciuto una persona che ti piaceva ma non te la sei sentita di intraprendere una conoscenza (ma perché racconti tutte queste cose intime ad una persona che nemmeno conosci e che sorride sempre in modi diversi, adesso sembra che addirittura si stia prendendo gioco di te!). Mentre parli lei sorride ancora di più e ti chiede se nel cuore senti un forte desiderio, quasi irrefrenabile, coinvolgente, quasi fisico, di vivere lì. Rispondi che lo senti forte nel cuore ma ci sono un sacco di impedimenti e non puoi mollare tutta la vita che ti sei creata a casa. “E chi lo dice?”... e sorride anzi ride e non sai nemmeno tu perché ti senti come se quelle parole, e soprattutto come le ha dette, ti avessero dato il permesso di fare qualcosa che credevi folle, il “progetto Normandia" è qualcosa di più di un sogno o un desiderio. È un progetto per cui vivere. Arrivate a Parigi all'aeroporto Charles de Gaulle e vi salutate. La ringrazi per averti aiutata a sentire quanto conta per te la Normandia perché non lo avevi mai compreso. Lei risponde che in realtà lo sapevi già, avevi solo bisogno di un piccolo aiuto per dire sì al tuo cuore.

Inspired by « The Gene Keys » di Richard Rudd
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