Chiave Genetica 25

Transito della Chiave Genetica 25

DAL 18 AL 23 MARZO

OMBRA: Costrizione

La 25ma Chiave parla di Amore ma anche della totale assenza d’Amore che si trova  nella Costrizione. E la Costrizione crea dolore, sempre e a tutti. È un’Ombra che opera a tutti i livelli della società e ne vediamo la manifestazione a partire dal respiro. Iniziamo ad imparare gli schemi restrittivi già al momento del concepimento e durante la gravidanza. Nel DNA sono registrati tutti gli schemi di respiro e le costrizioni sperimentate dai nostri antenati. A livello Ombra troviamo le basi del mistero della ferita sacra, la fonte della sofferenza umana. Siamo avvolti da costrizioni e come sempre accade, più evitiamo di entrare nel disagio che ci procurano, più la nostra vita sarà complessa. Ricordiamo che ogni disagio, dolore, o situazione difficile ha un senso, un messaggio, un insegnamento per noi. Se non ascoltiamo il disagio che ci porta la Costrizione passeremo una vita nella negazione, nella distrazione, nella mediocrità, perché più cerchiamo di soffocare il disagio della Costrizione, più verremo intrappolati in esso. Osservando con pazienza cosa sentiamo in quella Costrizione impareremo a vedere con chiarezza che ciò che la crea in realtà esiste per potersi aprire, dispiegare. E lo si può fare attraverso l’Accettazione del dolore e la costrizione che sentiamo, che è il Dono di questa Chiave. Ci sono tantissime costrizioni a cui siamo o ci siamo sottoposti. Per citarne alcune, i confini di qualsiasi tipo, le regole, le credenze, gli orari. Il tempo è una delle costrizioni che ci crea maggior tensione e pressione. La 25ma Ombra chiude la possibilità di essere creativi. Insieme alla sua partner di programmazione che è la 46ma Chiave, Ombra Serietà, crea un campo che costringe e imprigiona. Per alleviarla la mente chiede di avere molte cose materiali a cui aggrapparsi, ma sappiamo che più ci aggrappiamo a qualcosa, più questa può trasformarsi in costrizione. Se al Livello della Siddhi troviamo l’Amore Universale, a livello Ombra viene sostituito da beni materiali e diventano un’ossessione. Quando dimostriamo eccessivo attaccamento a qualcosa, siamo sotto l'influenza di quest’Ombra. La stessa cosa vale per le relazioni. Aggrapparsi all’altro come se fosse la nostra ancora di salvezza, fa sì che l’amore venga in qualche modo bloccato, costretto. Ovviamente anche la percezione di vivere in un corpo fisico può essere percepita come una costrizione quando si è nella paura. Qui, infatti, il tema sovrano è la Paura. Tutti i tipi di paure, individuali e collettive. Ed in più la Paura che teme sé stessa, e questo non ci permette di accettarla, ma allo stesso tempo è esattamente ciò che la mantiene presente. La Paura che arriva dal più profondo abisso e che soffoca la Vita. Ci sono molti tipi di paure, c’è anche la paura che sentiamo nel corpo che ci permette di sopravvivere, poi possiamo vedere la paura della guerra, del caos, degli eventi naturali catastrofici. Ma la paura più profonda è quella di non esistere, che noi traduciamo con la paura della morte o dell'estinzione della specie. La paura in sé è una forma-pensiero che pervade il nostro campo di azione a livello energetico. Questa è la ferita che va oltre la nostra comprensione, pervade la nostra realtà e ci soffoca, ci costringe. Ma lo scopo di quest’Ombra però, è portarci a sciogliere tutte le costrizioni, i blocchi che abbiamo ereditato, il nostro karma, e tutto ciò che influisce in modo consistente nelle nostre vite. Affrontare le ferite ci condurrà dalla Paura all’Amore.

Ombra Repressiva - Ignorante

Queste persone non riescono ad osservare il loro dolore. Non ne sono capaci, non sanno come fare. Rimangono nell’ignoranza dello stesso. Non essere in contatto con le nostre ferite non ci aiuta, anzi blocca l’energia vitale costringendoci in una situazione che non ha nulla a che fare con la creatività e l’abbondanza. Quando si riesce a liberare un po’ di quel dolore, ne sentiamo subito il beneficio, innanzitutto a livello fisico. Si alleggerisce la parte del cuore e del respiro. È importante continuare a dare attenzione al dolore bloccato per liberare la vitalità.

Ombra Reattiva - Fredda

Queste persone odiano totalmente come si sentono, non riescono a tollerare la profondità della sacra ferita che c’è al loro interno. Pertanto esprimono l’odio che sentono attraverso la freddezza. Si esprimono con rabbia e non lasciando avvicinare le persone, in particolare quelle che mostrano calore affettivo, proprio perché per loro quel tipo di sentimento è sinonimo di dolore. Come spesso accade per le nature reattive, ci sarà la difficoltà ad avere relazioni a lungo termine e potrebbero essere relazioni con abusi.

DONO: Accettazione

Quando ci permettiamo un approccio morbido alla Vita riusciamo ad accettare ciò che ci porta e questo apre le porte all’Amore. Per riuscire ad accettare abbiamo bisogno di vedere e riconoscere con coraggio ciò che dentro di noi ci appare scomodo. La paura che vive al nostro interno è la vibrazione della sacra ferita e dunque proprio in virtù del suo nome, ha una sua sacralità. Guardare bene dentro l’Ombra ci permette di aprire la via verso l’amore. Pian piano riusciremo a non temere più la paura. Essa è ben radicata a livello biochimico nel corpo.  Ma è anche una vibrazione della sacra ferita, quindi è sacra ed è lì per essere accolta. Entrare in contatto e accettare la costrizione della ferita primaria ci da la possibilità di sentire un graduale ammorbidimento nel petto. e man mano il nostro respiro si apre, la vita inizia ad essere più creativa e ricettiva alle possibilità. Saremo più ottimisti, tutto ci sembrerà possibile e vedremo aumentare le sincronicità. Ovviamente anche nel Dono la sofferenza arriverà, ma riusciremo ad accoglierla e non ci impedirà più di vivere. Ad un certo punto non avremo  più bisogno di sfuggire al dolore. Se vi chiedete quale è la tecnica migliore per imparare ad accettare la paura, la risposta è: tutte e nessuna. Alla fine di ogni tecnica, pratica o percorso di crescita, ci accorgeremo della nostra totale impotenza di fronte alla Vita. È proprio accogliendo questo che inizieremo a sentirci a nostro agio ovunque siamo e in qualsiasi situazione viviamo. La vita ci metterà alla prova per testare il livello di accettazione... Il non giudizio e l’apertura verso il prossimo,  sono una manifestazione di questo Dono. Potremmo sembrare di provenienza extra-terrena ma ben radicati a terra. Nell’Anello Codonico dell’Umanità (10-17-21-25-38-51) la 25ma Chiave è la più importante, è il nucleo della nostra umanità. Ci aiuta ad accettare tutto ciò che c’è nella nostra vita esattamente come è. Questo semplice principio ci aiuta a riattivare il flusso d’amore che abbiamo nel nostro DNA.

SIDDHI: Amore Universale

Questa Siddhi rappresenta l’archetipo primario dell’Amore. La 25ma Chiave parla della sacra ferita e del dolore che come esseri umani proviamo quando ci entriamo in contatto. Vero è che la Grazia della 22ma Chiave ci può condurre all'accettazione e all’amore, ma la Sacra Ferita rivela il suo scopo solo attraverso la 25ma Siddhi dell’Amore Universale. Ogni Siddhi è un aspetto frattale dell’Amore. Vediamo ad esempio l’amore estatico e sensuale della 46ma Chiave, quello devoto della 29ma, l'ebbrezza della 56ma o ancora la Compassione della 36ma. In questa Chiave troviamo l’Amore tout-court, quello che in molte tradizioni viene simboleggiato dal sangue. Nel sangue viene tramandata la sofferenza ma anche i codici per la guarigione della stessa. Questa Siddhi è anche collegata al mito del Sacro Graal, quella coppa che cerchiamo fuori, ma che in realtà si trova al nostro interno. Da un livello più individuale, la frequenza del Dono, che ci permette di iniziare ad accogliere la nostra sofferenza, passiamo ad un livello universale. Chi esprime questa Siddhi ha la capacità di accogliere in sé il proprio e l'altrui dolore per portarlo lì dove, con amore potrà essere visto e sostenuto. La 25ma Siddhi rappresenta il Santo Graal, ciò che molti ricercatori inseguono. La 25ma Siddhi ci dice che è sempre stato al nostro interno, è la nostra natura celata dalle Ombre e dalle ferite. Oltre alla paura del dolore troviamo l’Amore Universale. Chi è arrivato a questa Siddhi, in qualche modo è diventato una leggenda, le loro vite hanno esplicitamente seguito una via mitologica, la lotta con la ferita, imboccano strade mai battute prima e facendosi carico della sofferenza. La loro aura ha una luce speciale che attraversa i secoli indietro e si spinge in avanti. Questo fa sì che una qualche costrizione venga liberata.

Esempi pratici:

  1. Pausa pranzo, ti siedi al sole al tuo tavolino preferito e ordini un tea e un’insalata che sembrano molto interessanti. Stai leggendo un articolo scritto da una donna inglese. In questo articolo racconta la sua esperienza di distacco da alcune cose a cui teneva tanto. Ti chiedi se è una storia vera perché ti vengono i brividi solo leggendola. Ma esiste davvero una persona che ha regalato gli oggetti a cui teneva di più??? Sicuramente non sta bene. Tu non ti separeresti nemmeno da una delle cose che hai in casa. Ci tieni tanto! Probabilmente saresti disperata e sicuramente quel tipo di emozione non ti piace nemmeno un po’. Questa donna afferma persino vabbè che è stata molto male per un bel po’ di tempo in seguito al suo gesto! Pazzia…
    Meglio cambiare cambiare lettura!

  2. Sono trascorsi almeno 10 anni dalla prima volta che vi siete trovati a cena, voi 5 amici. Almeno una volta all’anno vi ritrovate e vi raccontate. Uno dei temi principali dei vostri discorsi è quello del riuscire ad accogliere nel cuore il dolore che arriva quando accadono dei fatti che per voi sono difficili da sostenere. Di solito ti prendono in giro e ti dicono che secondo loro vuoi diventare santa perchè non ti lamenti mai e dici che ogni cosa che ti accade sicuramente ha un senso anche se non riesci a vederlo al momento e che nulla accade per distruggerti ma solo per farti arrivare a sentire chi sei. Una volta ti hanno anche detto che forse era il caso di andare da un medico, e farti aiutare a pensare in modo normale. Ricordi bene quando te lo hanno proposto… all’epoca avevi risposto che sarebbe potuto essere interessante anche per loro riuscire a non prendersela a male per le cose “brutte” che accadono ma imparare a vederle in modo diverso…non dici benedizioni, ma sicuramente come un’opportunità di sentire tutto l’amore che abbiamo nel cuore.

  3. “Chi stai cercando?” dice una voce alle tue spalle. E tu rispondi che stai cercando una persona che coltiva rose e ne ha una molto speciale che vorresti vedere e se possibile acquistare. “Sono io” ti dice. E aggiunge, “se sta cercando la rosa senza le spine non sono la persona giusta per lei perché le mie rose hanno tutte le spine e sono spine anche molto affilate, spesso mi pungo ed esce anche sangue”. Ti chiedi come mai ti dica proprio queste cose, cosa c’entrano le spine? Ti avvicini al roseto e in effetti quelle rose sono magnifiche e piene di spine. Ti porge una forbice e ti invita a coglierne una. Vedendo la tua titubanza chiede: “hai paura delle spine e del dolore?”. Non ci avevi mai pensato in questo modo. Cogliere qualcosa di bello e in qualche modo dover passare attraverso le spine e le ferite. Rispondi di si, e chini la testa perché un po’ ti vergogni. Ma lei ti dice che va tutto bene e che potete andare insieme a raccogliere la rosa e che anche lei una volta aveva paura del dolore, tanta paura. E poi è accaduto qualcosa, quella paura che come una prigione la teneva intrappolata si è dissolta e quello che ha sentito è stato solo amore. Pensi che a te non accadrà mai, ma quella rosa senti di poterla cogliere…

Inspired by « The Gene Keys » di Richard Rudd
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