Chiave Genetica 47

Transito della Chiave Genetica 47

DAL 9 AL 14 SETTEMBRE

OMBRA: Oppressione

La 47ma Chiave ci dà una delle più importanti possibilità di decifrare il mistero della sofferenza. E per far questo attinge ad un bacino di oscurità che spesso si manifesta come angoscia antica e profonda. Quest’Ombra parla della sofferenza. È il luogo dove possiamo trovare tutto il Karma umano, una memoria che ha a che fare con i codici genetici e che non può essere decodificata con la logica. Sappiamo che ogni essere umano porta con sé tutta la memoria collettiva dell’umanità e ne sente l’influenza. Si tratta di memoria genetica, stoccata nel DNA. In particolare nella parte di DNA che viene chiamato “non codificante”, detto “DNA spazzatura" (il 98%) solo perché non sappiamo in realtà cosa c’è scritto lì. Questo DNA è il custode e il motore dei codici di evoluzione. È interessante vedere come la scienza è in difficoltà nel decodificare la 47ma Ombra. L’evoluzione e la sua storia, non seguono un andamento lineare ma casuale. Gli schemi casuali non possono essere letti con strumenti logici ma possono essere compresi utilizzando la geometria frattale che è in grado di leggere anche gli schemi più caotici usufruendo della visione olistica. Ognuno di noi ha in sé questi schemi e ne può subire l’influenza. Ogni volta che ci addentriamo nell’inconscio, nostro e collettivo, dobbiamo in qualche modo essere pronti, mentalmente e/o spiritualmente perché ciò possa essere utile e non dannoso. Un linguaggio che può aiutare in questa esplorazione è quello degli archetipi. Lo Sciamano o lo psicanalista junghiano, individua gli aspetti Ombra del codice genetico di una persona per portarli alla luce dando loro un nome. Questo nome archetipico può essere un demone, un animale, un personaggio mitico, questo poco importa. Ciò che conta è la presa di coscienza della paura che si cela in quella persona. Quest’Ombra ci conduce direttamente alle paure del collettivo e se non affrontate diventano un peso insostenibile. Infatti l’I Ching chiama questo esagramma Oppressione. Iniziare ad affrontare le paure porta ad una trasmutazione. Riuscire ad entrare nelle nostre paure più profonde ci permette di onorare noi stessi e gli altri. Anche se non è per nulla facile guardarle in faccia, è la via da seguire per trovare, al di là delle stesse, chi siamo davvero. Per farlo abbiamo anche bisogno di lasciar andare l’idea di chi e cosa pensiamo di essere. Se non onoriamo noi stessi non potremo rispettare gli altri. Dalla frequenza Ombra, quando ascoltiamo gli altri  sentiamo solo ciò che vogliamo sentire, ciò che sostiene le nostre idee, ciò che ci è più utile. La volontà è quella di eliminare il DNA spazzatura per non guardarci dentro, ma in questo modo stiamo solo rafforzando schemi limitanti. Non scappiamo dal dolore, perché ogni volta che lo facciamo, tornerà a bussare alla nostra porta. La nostra sofferenza è il nostro maestro zen, ci sarà fino a quando non l'avremo guardata e onorata, poi si trasformerà in magia.

Ombra Repressiva - Senza speranza

Queste persone fanno esperienza di un vero e proprio collasso mentale. Sentendosi sopraffatti dalla Vita, ad un certo punto si arrendono rinunciando alla possibilità che le cose cambino. Spesso scendono a compromessi piuttosto che guardare in faccia le loro paure.

Ombra Reattiva - Dogmatica

Queste persone provano a sopprimere le loro paure controllando tutto con la mente, l'ambiente in cui vivono compreso, cercando di creare una sensazione di sicurezza che in realtà non esiste. Sappiamo che tutti i dogmi, dallo scientifico al religioso, hanno la capacità di congelare chi ci si identifica, impedendoci di fluire con il cambiamento. Ogni forma di libero pensiero viene percepita come una minaccia. Hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri, in particolare con chi non la pensa come loro. 

DONO: Trasmutazione

Grazie al Dono della Trasmutazione ci verrà rivelato il reale scopo della programmazione genetica che c’è in noi. Iniziare ad affrontare le proprie paure ci porta ad iniziare un processo di trasmutazione. Gli scienziati dicono che abbiamo al nostro interno una parte di DNA che non è stata codificata, ma che comunque contribuisce alla continuazione della vita. Realizzare ciò per cui siamo scesi in Terra ha molto a che fare con questa Chiave, e con la paura più grande, quella della morte. Questo dono parla di alchimia. Attraverso l’alchimia possiamo abbracciare tutto ciò che arriva dalla vita senza aggrapparci a nulla poiché comprendiamo che tutto muta costantemente. Trasmutare significa trasformare completamente un elemento in un altro. Quando affrontiamo le nostre paure riusciamo ad andare a sbrogliare le stringhe attorcigliate che si celano nel nostro DNA e che creano una forte pressione all’interno della persona. Una pressione a continuare la storia della vita universale attraverso la propria storia personale. Si parla del destino personale collegato al destino collettivo. Abbandonarsi alla pressione della Trasmutazione vuol dire provare a superare noi stessi, superando in ultima analisi la paura della morte. Questo Dono risulta pericoloso ai più. La Trasmutazione è l’Arte Regale dell’Alchimia. Questo Dono ci permette di attingere al coraggio di seguire i nostri sogni più incredibili, abbracciando la vita senza aggrapparci a nulla. La si può anche definire l’Arte di vivere pericolosamente, osando sperimentare sé stessi veramente. Ogni piccola e invisibile mutazione può portare alla trasmutazione e ci conduce ad una nuova dimensione, ad una svolta fondamentale nella nostra esistenza. L’unica cosa da fare è arrendersi alle proprie paure. Ad ogni paura affrontata togliamo uno strato che ci separa da chi siamo realmente. Pian piano passeremo al setaccio tutto il nostro DNA spazzatura, vivendolo, non pensandolo. Così dentro e così fuori. Ogni paura affrontata, vissuta profondamente, apre la porta ad una realtà più ampia. Questo è il sentiero della resa che ci porta, mutazione dopo mutazione, alla Trasmutazione e alla scoperta di ogni frammento di noi.

SIDDHI: Trasfigurazione

La Trasmutazione non termina mai. Il termine Trasfigurazione viene solitamente associato alla figura di Cristo, alla sua ascensione e resurrezione, all’aspetto luminoso che ha dopo essere stato crocifisso ed essere risorto. Metaforicamente la Vita di Cristo può rappresentare realmente la vita di ogni essere umano che decide di vivere abbracciando la vita nella sua totalità senza trattenere nulla. Quando si arriva così in profondità, trasmutazione dopo trasmutazione, torniamo ad essere ciò di cui siamo fatti, la luce delle stelle. E torniamo a brillare. Gli alchimisti chiamano questa fase la Unio Mystica, il matrimonio sacro in cui tutti gli elementi che ci costituiscono si fondono gli uni con gli altri e da cui scaturisce l’oro creato dalla nostra materia grezza. Non è un momento semplice e richiede che tutto ciò che è vecchio e non utile, abbandoni il mondo lasciando il posto ad una nuova luce. La Siddhi della Trasfigurazione lavora insieme alla Siddhi della sua partner di programmazione la 22ma Chiave, la Grazia. Per raggiungere la Trasfigurazione il principio Divino Femminile, la Grazia Divina, tocca chi ha deciso di scendere all’inferno (l’inconscio collettivo) e farsi carico di tutto il dolore, di tutto il karma dell’umanità,  e concede la Resurrezione e la Trasfigurazione.

Esempi pratici:

  1. Da quando sei piccolo hai una forte sensazione di angoscia pressoché ogni giorno. Negli ultimi tempi la situazione è diventata più complicata perché fai fatica a dormire e a concentrarti anche sul lavoro. Questa sensazione costante che possa accadere qualcosa di brutto a te o alle persone a cui vuoi bene, ti rende davvero le giornate difficili da gestire. Se dicessi a qualcuno che alle volte ti sembra di avvertire anche l’angoscia degli altri, ti prenderebbero per matto, ma è così. E ogni tanto è talmente forte che senti di non poter reggere tutto quel dolore. Stai pensando di andare dal medico di nuovo a farti prescrivere qualcosa che possa darti un po’ di sollievo, ma poi sai che una volta finita la cura tornerà. Ti senti davvero sfiduciato, come se non ci fosse possibilità di uscita da questa situazione. Tu vuoi soltanto che questo peso che ti opprime il cuore e il respiro se ne vada… e velocemente anche. Ogni tentativo fatto finora non è andato a buon fine. Parlando con una tua collega senti che puoi spiegarle la tua situazione e lei ti indica una persona che ha aiutato anche lei per la stessa cosa che stai vivendo tu ma ti avverte: “Sicuramente ti aiuterà, e parlo per esperienza, ma è altrettanto sicuro che non lo farà come immagini tu… ti aiuterà a comprendere che ciò che realmente ti permette di uscire da quest’angoscia esistenziale, è imparare a non fuggire da dolore, prenderti del tempo per entrarci, anziché cercare subito una soluzione”. Uscito dal lavoro, abbastanza incuriosito, telefoni. Risponde la segreteria telefonica e il messaggio dice: “Buon pomeriggio, se proprio proprio non riuscite a stare nello stato in cui vi trovate richiamate subito, se invece ce la fate ad arrivare a domani mattina, verrete ricontattati entro le 10”.

    Richiami subito perché stare in quel dolore é davvero impossibile. E questa volta risponde…

  2. Il periodo che stai vivendo non si può certo definire uno dei tuoi preferiti. Hai messo fine ad una relazione sentimentale e non per mancanza di sentimento ma perché hai compreso che non riuscivi più a stare nella situazione che si era creata. Certo potevi anche separarti in modo più gentile ma non ci sei riuscita. Sai bene che dovrai fare i conti anche con questo. E presto arriva qualcosa che ti ferisce profondamente più di quanto potessi pensare. Il tuo ex-fidanzato porta in passeggiata la sua nuova compagna sotto casa tua. Il dolore che provi è insopportabile e per proteggerti, almeno questo è ciò che credi, chiedi se per favore, dato che non vivono nella tua città, almeno per un po’, possano evitare di girare sotto casa tua. Questa richiesta scatena altre liti e man mano che il tempo passa ti rendi conto di esserti messa dentro una gabbia. Senti che se li incontri insieme il tuo cuore potrebbe davvero smettere di battere, ma al tempo stesso senti che stare nella prigione che ti sei creata è più doloroso. E così un giorno dici a te stessa, sai cosa c’è? Va bene così! Se li incontro e il mio cuore cede, lo affronterò… e un po’ alla volta hai scoperto che sei molto più forte di quello che credevi e ti sei riappropriata dei tuoi spazi e della tua vita. Per qualche mese qualche sussulto ancora c’è stato, ma ogni volta lo ascoltavi, senza fingere che tu quel dolore non ci fosse. E alla fine qualcosa dentro è cambiato e la paura se n’era andata. Se ti avessero detto che sarebbe accaduto questo, non ci avresti creduto.

    P.S. Il lavoro si fa da soli, è vero, ma avere vicino una persona che comprendeva quello che si sta vivendo, fa la differenza.

  3. Una tua amica ha intervistato un uomo che si occupa di persone in seria difficoltà. Difficoltà fisiche, mentali, emotive, spirituali. Dolore, sofferenza, disperazione. Da più di 40 anni questa è la sua vita. La sensazione avuta è che riesca a prendersi carico, quasi le assorbisse fisicamente, di tutte le sofferenze che le persone gli portano. Quando gli chiede come fa a sostenere tutto questo le risponde: “il mio è un dono, una grazia che mi è stata data e non posso tirarmi indietro, alle volte ci ho pensato ma non ci sono mai riuscito. Sono chiamato a fare questo e spero di farlo sempre al massimo delle mie capacità”. Alla fine dell’intervista si congedano e le sembra di vedere una strana brillantezza arrivare dal suo sorriso…

Inspired by « The Gene Keys » di Richard Rudd
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