Chiave Genetica 33

Transito della Chiave Genetica 33

DAL 30 LUGLIO AL 4 AGOSTO

OMBRA: Oblio

La 33ma Chiave Genetica ci racconta di come, quando ritorniamo sulla Terra, portiamo con noi diversi tipi di memorie. Raramente ci ricordiamo nel dettaglio i fatti accaduti, ma sicuramente ne conserviamo la memoria negli strati del nostro corpo sottile, nella nostra aura. Tantissime culture hanno dedicato molta ricerca al tema della reincarnazione. Le più conosciute: gli egiziani, i tibetani, i taoisti cinesi e su tutti, i Veda. I Veda ci consegnano la nozione di Karma, di come ogni azione, pensiero o intenzione abbia una determinata energia, e che questa energia possa avere nel tempo un effetto boomerang e ritornare a noi. Queste memorie si chiamano sanskara. Hanno la capacità di determinare l’andamento della nostra vita, generano i nostri desideri che a loro volta generano altre energie, cioè altri sanskara. Tutte queste energie creano un campo che riesce ad avere una sua densità e che ci tiene separati, ci fa dimenticare chi realmente siamo. Quindi il lavoro consiste nel riconoscere la rete che abbiamo creato e riuscire a passarci attraverso per andare a vedere cosa c’è oltre. Lecito è chiedersi come si fa ad uscire da questo gioco che sembra senza uscita? Possiamo utilizzare tutte le situazioni che ci capitano per innalzare la nostra frequenza e aprire il nostro cuore. C’è un desiderio che non crea altri sanskara ed è il desiderio del ricordo di sé. Quando iniziamo a metterci su questo cammino riusciamo a dipanare, a srotolare i nostri sanskara, e utilizzarli come opportunità di vedere come fungono da portali karmici che ci attirano o allontanano da situazioni o persone. Le relazioni sono il terreno più adatto per farlo. I sanskara più profondi sono i responsabili delle relazioni più complesse. La partner di programmazione della 33ma Chiave è la 19ma Chiave con l’Ombra della Co-dipendenza. Ed è proprio questo che accade, è come essere avvolti energicamente attorno a qualcuno ma in maniera distruttiva. Ed è qui che abbiamo la possibilità di fare il punto su noi stessi, sul nostro amore e sullo scopo della nostra vita. Dentro ai sanskara ci sono dei segreti, dei messaggi per noi, e per raggiungerli abbiamo bisogno di affrontare faccia a faccia il dolore che si è accumulato nei vari strati energetici. Ma se riusciamo a guardare con coscienza cosa ci accade, ad avere abbastanza amore e capacità di resa, e osservare come ci muoviamo, riusciremo a trasformare la frequenza di quel sanskara e portare i vari schemi distruttivi ad un livello di frequenza superiore. La 33ma Ombra governa tutti i cicli di incarnazione sulla Terra, ci tiene intrappolati in un sonno e finchè non innalziamo la frequenza, manterrà nascosta la nostra reale identità. Fa in modo che non ricordiamo di aver vissuto queste situazioni infinite volte. Quest’Ombra fa di tutto per tenerci attaccati ad una visione ristretta dell’esistenza, fino a che la nostra coscienza non lo vede, e così inizia a sentirsi collegata con la vita e gli altri esseri umani. 

Ombra Repressiva - Riservata

Queste persone fanno molta fatica a comunicare con gli altri e spesso è come se fossero invisibili. Si sentono dimenticati dal mondo ma in realtà mettono in pratica delle strategie per nascondersi. Si isolano dagli altri e la loro insicurezza li mantiene in una specie di torpore. Temono l’intimità poichè richiede quanto meno una comunicazione. Quando iniziano a riprendere in mano la loro vita sorprenderanno sé stessi e gli altri per la saggezza accumulata di vita in vita.

Ombra Reattiva - Censoria

Queste persone trovano vari modi invadenti e censori per suscitare reazioni nelle persone e non sentire più il senso di solitudine che provano. Sono abili nell’individuare i blocchi che tengono gli altri nell’oblio. Mettono però in atto delle modalità che suscitano rabbia nella persone che dicono di voler aiutare. Così si innesca un crescendo di rabbia fino ad un'esplosione molto forte. Quando attraverso l‘osservazione riusciranno ad interrompere il proiettare sull’altro la loro rabbia inizieranno a comprendere cosa vuol dire amare ed essere amati.

DONO: Mindfulness

Il Dono della 33ma Chiave ci aiuta a portare attenzione a ciò che ci circonda, ma anche a non essere intrappolati nei desideri, nelle paure e nelle reazioni verso ciò che accade. E se capita di reagire, ad esempio, la persona che è al livello Dono se ne accorge. Si iniziano a vedere gli schemi che mettiamo in atto e che causano la sofferenza. A livello Dono si utilizza l’energia racchiusa nei sanskara e ci si apre ad una nuova visione della vita. Possiamo anche comprendere come non creare più karma negativo. Possiamo lavorare sulle relazioni iniziando a "discriminare” ciò che ci mantiene nella sofferenza da ciò che ci rende liberi. Osservando e imparando a fluttuare con le nostre emozioni, i nostri pensieri, le parole e le azioni. Così ci sentiremo sempre più attratti verso le esperienze che arricchiscono lo spirito, non solo i sensi. La mindfulness è un processo molto arricchente, e il karma che abbiamo nel DNA viene trasformato in pura essenza. Anche il desiderio sarà solo il propellente che ci aiuta a ritornare al centro del nostro essere. C’è una meditazione che si chiama Vipassana che ci porta ad osservare la nostra autoconsapevolezza. La Mindfulness, per la Chiave 33, significa aprirsi al ricordo di sé. Questo ci fa riconoscere gli schemi karmici, così i sanskara iniziano a srotolarsi, e al nostro interno inizieremo a vedere la vita in un modo totalmente nuovo. Persino durante una litigata potremmo riuscire a vedere cosa sta accadendo, che schema stiamo mettendo in atto, magari ripetendolo per l’ennesima volta. Accorgersi di quello che sta accadendo indebolisce le trame, la presa che hanno su di noi questi schemi. Man mano che ci avviciniamo ad una frequenza alta, troveremo sul nostro cammino situazioni con schemi complicati e difficili da spezzare. Ma la cosa interessante è che riusciremo a vedere che gli artefici di tutto siamo solo noi, compresa la resistenza a mollare tali schemi. Ricordiamo che il nostro Genio si trova alle frequenze del Dono. Quindi è la Mindfulness in questo caso che ci fa osservare e vedere oltre i nostri schemi. Vediamo anche che non c’è nulla da forzare ma solo da osservare, perché è così che il genio pian piano si manifesta nel mondo. Il Genio è uno stato di coscienza, una frequenza più elevata. Inizieremo a vedere che c’è qualcuno o qualcosa che sta guardando attraverso i nostri occhi, pensa con la nostra mente, agisce con le nostre mani. E in qualunque modo la vogliamo chiamare è la “realtà più grande” che inizia a ricordare sé stessa attraverso di noi. 

SIDDHI: Rivelazione

La Siddhi della 33ma Chiave arriva nel momento in cui, dopo vari step di adeguamento, il DNA muta tanto da accogliere le alte frequenze siddhiche che prima potevano essere vissute solo a tratti. A questo livello ricordiamo tutto ciò che possiamo essere, ed i sanskara spariscono. Non c’è più il tempo inteso come passato e futuro. La mente smette di interferire con la vita. Veniamo inondati da una conoscenza nuova, una conoscenza di una vita vissuta in pace e collegata al tutto. Ci sono racconti che parlano del diluvio universale. Il Diluvio Universale è connesso alla Rivelazione, è come un ricordo di qualcosa che verrà, dopo un diluvio c’è spesso la manifestazione di un arcobaleno o viene rappresentata una colomba che porta un ramo d’ulivo. I racconti e i miti racchiudono in sé codici della vita, contengono i segreti del cielo e della terra. I saggi raccomandano sempre di osservare come il mondo è dentro di noi e lì cercare il regno dei cieli. La Rivelazione porta il vero silenzio. Le persone che manifestano questa Siddhi parlano molto poco e quando lo fanno è per ricordare che non ci sono tante cose da dire. Tutto è un eterno momento presente. Questa è una Siddhi  che si manifesta alla chiusura di epoche per svelarne i segreti e rivelare i regni che iniziano dove finisce il regno terreno. Ricordiamo che ognuna delle 64 Siddhi è un'espressione limitata dell’Infinito. Questa Siddhi ci porta la possibilità di collegarci con l’altrove, e accelera l’evoluzione del nostro DNA. Lo fa attraverso qualcosa che va al di là del nostro DNA e che risiede nei nostri corpi sottili. La coscienza nella forma è qui per seguire un canovaccio, una storia, ma il segreto sta nell’innamorarsi della nostra storia e viverla senza tirarsi indietro. E soprattutto avere fiducia in questa storia. Il percorso da fare è nuovo e selvaggio, tutto da vivere.

Esempi pratici:

  1. Ti sei un po’ stupito quando hanno scelto te per il ruolo di coordinatore delle risorse umane. Ti stai anche chiedendo perché mai ti sia venuto in mente di rispondere all’annuncio. Se c’è una cosa che non sei in grado di sostenere è metterti in mostra, fare qualcosa per cui poi le persone ti vedano. E adesso sarà così, ti vedranno tutti. Non solo ti vedranno, dovrai anche parlare con tante persone e ti hanno detto che dovrai utilizzare tutta l’empatia di cui sei capace. Inizi lunedì, oggi è giovedì, forse puoi ancora rinunciare. In effetti potrebbe anche essere, ma forse è un po’ tardi. Ti hanno anche assegnato il tuo nuovo ufficio. Sono quasi due ore che stai aspettando l’incaricato per prendere possesso del tuo spazio. Ti è passato di fronte un po’ di volte ma è come se non ti avesse visto, neanche tu fossi invisibile! Suona il tuo cellulare, rispondi e dici: sono qui che attendo da un po’! Lui sorpreso risponde: sono sempre stato qui ad aspettarla… è sufficiente che lei si giri e mi vedrà. La paura di essere visti crea le situazioni più disparate.

  2. Se c’è una persona che ti dà sui nervi è proprio quell’uomo che la tua migliore amica ha deciso di sposare. Ma con tutte le persone che ci sono su questo pianeta proprio di lui doveva innamorarsi? Quasi ogni volta che vi incontrate lui fa di tutto per farti arrabbiare e puntualmente ci riesce. Martedì sera ci sarà la cena per organizzare le varie cose da fare per il matrimonio. Non siete nemmeno arrivati al primo piatto che stai già litigando con lui, ma, strano a dirsi, ti stai accorgendo di come ti sei agganciata alle sue parole e di come lo hai aggredito verbalmente provocando in lui una forte soddisfazione. E da lì un crescendo emotivo. In realtà ti sembra di recitare una parte che hai già portato in scena tante volte. E non sai bene perchè, ma questa volta ti fermi, chiudi gli occhi, fai un respiro e senti che ti viene da sorridere. E quando riapri gli occhi lo guardi e gli dici: e se ricominciassimo a parlare di questo argomento partendo da zero senza tener conto di tutto quello che ci siamo detti fino ad ora? Un po’ sorpreso da queste tue parole, in realtà sei sorpresa anche tu da tanta saggezza che non pensavi di avere, ti guarda e dice “ok proviamo vediamo se siamo capaci di fare qualcosa di più costruttivo”.

  3. Sei partita per andare a visitare una cantina di champagne molto famosa. Sei arrivata lì da sola e ti sei aggregata ad un gruppo per la visita guidata. La vostra guida è un uomo sulla 70ina che sta raccontando un aneddoto.  Risponde alle vostre domande con pochissime parole. Ha gli occhi che brillano e ti sembra abbia un sorriso che gli pervade il volto. Gli chiedi come mai sorride e lui ti dice che non sta sorridendo. Continuate la visita e arrivate alla zona degli assaggi. Ora è lui che si avvicina a te e ti chiede: ti sembra ancora che io stia sorridendo? Gli dici di sì… Così ti chiede “e perché tu non sorridi?”. Già, perché? Inizi a spiegargli di tutte le tue disavventure, del lavoro che non va, dei tuoi vicini di casa etc etc, 20 minuti di lamentele. Lui sorride e ti dice: questo è tutto ciò che vedi della tua vita? Un po’ ti vergogni ma rispondi sì. “Eppure c’è tanto altro, io lo vedo”. Quest’uomo ti sembra tanto strano ma se avesse ragione? Esci dalla cantina e un soffio di vento delicato ti tocca il viso, sembra una carezza, vabbè dai adesso ti sembra troppo. Forse lo champagne ti ha dato alla testa, o forse c’è davvero tanto altro nella tua vita e fino ad ora non lo hai visto.

Inspired by « The Gene Keys » di Richard Rudd
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