Chiave Genetica 35

Transito della Chiave Genetica 35

DALL’1 AL 6 GIUGNO

OMBRA: Fame

L’Ombra della Chiave 35 è la Fame. Nell'I Ching il nome di questo esagramma è Progresso. Questa Chiave infatti guida il progresso umano. Si può manifestare in situazioni esterne come ad esempio la rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo, ma il vero progresso in realtà ha a che fare con la consapevolezza umana. L’Ombra fa in modo che venga ricercato il progresso esterno, materiale, e venga ignorato il più possibile quello interno. Questa Chiave governa la serotonina che dona un senso di appagamento e sazietà. Alle frequenze Ombra viene inibita la sua produzione e così si amplifica l'irrequietezza che spinge a saziare una Fame che in realtà è genetica. Spesso quest’Ombra può spingere anche verso l’uso e l’abuso di droghe, di cibo o sesso, affari, lavoro, religione, scienza e persino di guerra. Proprio per provare quella sazietà che la serotonina produce. Ma nulla potrà sostituire l'appagamento che solo un equilibrio naturale interno può dare. La sua partner di programmazione, la Chiave 5, ha come Ombra l’Impazienza. Insieme fanno in modo di tenere la persona lontana dal proprio ritmo interiore. E ovviamente si alimentano a vicenda. Questo campo energetico ci tiene imprigionati nella fame e nell’insoddisfazione. Non sappiamo cosa vogliamo ma lo vogliamo subito. La spinta che sentiamo riguarda tutta l’umanità. Lo scopo è quello di esplorare e dominare il mondo esterno senza badare alle conseguenze. Seguire un bisogno senza pensare a cosa può accadere, ci porta a sentirci sazi per un attimo, attimo che dura molto poco. Si inizia a sentire di nuovo il vuoto e tendiamo ad attaccarci a ciò che ci ha dato la soddisfazione momentanea diventandone dipendenti. Oppure, soprattutto se è una persona, continuiamo a chiedere, ma dato che l’aspettativa non può essere colmata, arriva la delusione e la incolpiamo per non essere riuscita a colmare quel vuoto. Proiettare la propria delusione sull’altro ci porta a volerlo distruggere, sia esso una persona, una cosa o anche una religione. Tutto questo in realtà ci impedisce di crescere. Per smettere di sentire questa spinta irrefrenabile c’è bisogno di comprendere che non c’è nulla di esterno che può regolare in modo duraturo il nostro livello di serotonina. Ciò che però si può fare è comprendere che questa spinta è uno squilibrio chimico e prenderne consapevolezza con tutto il nostro essere. Essere consapevoli di come funziona aiuta a spezzare il loop. Addentrarsi in questa smania e conoscerla bene fa sì che non abbia più potere su di noi. E non è questione di disciplina ma di entrarci totalmente. Fare l’esperienza che ad esempio, per quanto cibo si possa ingerire non sarà quello a fermare la fame. È umano, è chimico, è infinito. Quindi una volta visto questo inizieremo a comprendere che quella spinta che sentiamo non va inviata all’esterno ma riassorbita all’interno. E così quella Fame diventerà il carburante per l’Avventura.

Ombra Repressiva - Stufa

Queste persone si annoiano facilmente. Hanno paura di cosa accadrebbe delle loro vite se assecondassero la loro fame. La spinta della fame è una forza difficile da governare o da tenere sotto controllo. Spesso, inconsciamente, usano molte energie per tenerla a bada e si sentono spossati, senza vitalità né entusiasmo. Osservare questa forza che si muove al proprio interno e che appare insaziabile è il primo passo per accedere al Dono.

Ombra Reattiva - Maniacale

Queste persone sono sempre troppo occupate per essere annoiate. Hanno talmente paura del vuoto, o di perdere delle occasioni, che riempiono le loro vite con una serie infinita di cose. Provano tante esperienze senza in realtà impegnarsi profondamente. Incolpano gli altri per le situazioni in cui si trovano. Non riescono a trasformare le loro esperienze in saggezza e cercano continuamente qualcosa o qualcuno che li aiuti a realizzare il loro sogno. Fuggono dal passato e continuando a fuggire, cercando una meta, perdono l’obiettivo vero che è l’avventura, il viaggio stesso.

DONO: Avventura

Il Dono della 35ma Chiave, come del resto la frequenza di tutti i Doni, ha a che fare con l’amore. In questo caso, entrare all’interno del proprio cuore serve per infrangere la barriera della Fame. Questo è l’unica cosa che può fermarla. L’Amore aiuta a stabilizzare la serotonina nel cervello e aiuta a rilasciare l’energia immagazzinata alla frequenza Ombra all’interno anziché essere dispersa verso l’esterno. ‘Progresso’ è l’evoluzione della propria consapevolezza, mentale ma anche del cuore. Quando parliamo di cuore stiamo parlando di plesso solare e del suo funzionamento, sperimentare l’amore per ciò che è realmente. Quando attraverso la 55ma Chiave si attiva la funzione genetica elevata del plesso solare, l’amore diventa la realtà in cui si vive. L’amore per il tutto che permette di accedere al Dono dell’Avventura, l’esplorazione dello spazio interiore con tutte le sue sfaccettature, non più quello esteriore. Il 35mo Dono è l’unico luogo in tutto il DNA, che permette di scegliere come costruire la propria realtà. Si parla di libero arbitrio e sappiamo bene che il dibattito è molto aperto. Abbiamo anche detto più volte che è già tutto scritto ma dal punto di vista di questo Dono, si può incidere influendo direttamente sul DNA. Accade vivendo l’Avventura al proprio interno, non seguendo le direttive della mente, mentre ci avviciniamo alla sensazione di essere realmente UNO. È vero che un bilanciamento corretto di vari elementi chimici ci porta alla sensazione di espansione e di amore, ma non è solo questo. È un processo alchemico e una scelta di vivere in nome dell’amore. Superare la paura e rischiare in suo nome. Non è semplice e infatti molti rimangono per sempre impigliati nella Fame, ma è possibile. Ogni tanto qualcuno riesce ad entrare nel campo di questo Dono e scopre che dare agli altri senza aspettarsi nulla in cambio fa sentire bene, in armonia con l’universo, placa la fame (produce più serotonina). Al giorno d’oggi l’atto di dare senza condizioni può mandare letteralmente in tilt il cervello di tante persone, può scatenare nelle persone intorno a voi, schemi di paura ancora più profondi. Ma questo, il Dono della 35ma Chiave, è il luogo in cui si può consapevolmente scegliere l’amore, scegliere di accelerare il ritmo della propria evoluzione genetica. Questo ha impatto su di sé e su tutta la specie. Il segreto è facile, donare il nostro amore in modo incondizionato nel maggior numero possibile di aree della vita. Questo stimolerà una serie di comunicazioni chimiche nuove tra un gene e l’altro e vi aprirà la porta ad un nuovo mondo, mondo che per molti è relegato solo nella fantasia.

SIDDHI: Immensità

La Siddhi della 35ma Chiave può essere definita la scorciatoia per arrivare lì dove arriverà l’evoluzione in tempi non conoscibili: la trascendenza della forma umana.
La 35ma Chiave dà agli esseri umani la possibilità di assumersi la responsabilità della propria evoluzione abbreviando i tempi, uscendo dalle rotte tracciate per l’evoluzione genetica. Questa Siddhi è l’invito ad espandere la coscienza a tal punto da uscire dagli schemi dell’evoluzione. L’Immensità è Coscienza. Non ci sono altre cose da dire. Per comprenderla a livello umano possiamo dire che questa Siddhi ha un forte potere attrattivo anche se ha la capacità di confondere la ragione, infatti sono in pochi coloro che sono riusciti a gestire il concetto di Immensità che porta questa Siddhi. Siamo nel cuore e il cuore non ha confini. Insieme alla sua partner di programmazione la 5a Chiave formano l’Archetipo dell’infinito. Non esistono limiti, inizio o fine. Nel cuore e non nella mente, possiamo sbloccare i misteri dell’Immensità. Il messaggio di questa Siddhi è: solo l’amore incondizionato è in grado di infrangere tutte le leggi del cosmo. In questo modo tutto diventa possibile. Così si può lasciar entrare la coscienza nel cuore della materia e piegarne le leggi. Nel nostro linguaggio si definiscono miracoli. Ogni volta che si manifesta questa Siddhi vedremo infrangere tutte le leggi della materia. Può creare scorciatoie nel processo evolutivo. La 35ma Chiave è l’Anello dei Miracoli (che fa Anello a sé stante) e porta i miracoli nel mondo umano. Permette, a chi è disposto a ritornare come un bambino, di poter fare miracoli. Ai bambini sembra tutto possibile e la magia è una cosa normale. Questa Siddhi cancella limiti e confini. Vuole, attraverso i miracoli, espandere il cuore e la mente delle persone, per far vedere che ci sono livelli più elevati per i quali vivere. Vuole aprire gli occhi delle persone, assistere ad un miracolo permette di vedere un nuovo  orizzonte. È fortemente connessa alla 22ma Siddhi della Grazia che decide quando, come e a chi capitano i miracoli. Nel nostro DNA c’è il promemoria delle infinite possibilità.

Esempi pratici:

1. È mattina presto e ti stai recando al lavoro. Negli ultimi 3 anni hai cambiato 5 lavori. E fin qui nulla di male ma senti che c’è qualcosa che dentro non ti da pace. In realtà hai già fatto 3 colloqui la scorsa settimana per cambiare ancora il tuo lavoro, anzi forse potrebbe essere una buona occasione per cambiare anche città. In effetti tutti e tre i colloqui riguardano mansioni e lavori che non hai fatto, chissà magari uno di quelli è esattamente quello che fa per te, quello che ti renderà appagato e felice. Riflettendoci bene questo lavoro ti annoia a morte, per non parlare dei tuoi colleghi. Sembravano tanto gentili e invece non lo sono più. Anche il capo sembrava esattamente la persona che potesse portarti alla versione migliore di te e invece…che delusione, anzi se tu fossi il proprietario dell’azienda lo licenzieresti. Ti convinci che sia meglio trovare un nuovo lavoro e andarsene il più in fretta possibile.

2. Da un po’ di tempo non rientri nella tua città natale e non vedi i tuoi amici. Così cogli l’occasione del tuo rientro per le vacanze estive, per organizzare una cena in cui ritrovarvi tutti insieme. Anzi la organizzi e la offri. Prepari tutto e mandi gli inviti. Più di una persona ti chiede quanto ti deve per contribuire alla cena, ma tu dici che ti va di stare tutti insieme e basta. Non sai nemmeno tu perché ti senti così bene, così felice e appagato al solo pensiero di aver organizzato e donato una cena ai tuoi amici. Tua madre non è tanto d’accordo con te, ti fa notare che sono tante persone e che potevi chiedere un contributo ma tu le rispondi che fare questo ti rende felice. Arriva la sera della cena e tutto si svolge in modo amichevole e divertente. Già questo potrebbe bastare. Ma qualche giorno dopo ti arriva la telefonata del tuo capo che ti annuncia un avanzamento nel lavoro e del tuo compenso. Molto più del costo di una cena. Chissà forse la felicità è davvero un magnete che attira le situazioni di bellezza e prosperità.

3. Durante la visita ad un vigneto del quale avevi sentito parlare, ti accorgi che le foglie delle viti di 6 o forse 7 filari, sono tutte macchiate e un po’ accartocciate. Così chiedi alle persone che ti stanno spiegando l’origine di quell’uva come mai quei filari sono malati. Ti rispondono che purtroppo il vigneto è stato attaccato da una muffa e che sarà difficile salvarli. Mentre stai dicendo che ti dispiace, intravedi una persona che arriva al vigneto e si dirige verso i filari colpiti dalla muffa. I tuoi interlocutori si guardano tra loro e riprendono il discorso che stavano facendo. Conclusa la visita e gli assaggi d’obbligo torni alle viti e in particolare a quelle colpite dalla muffa. Ma la muffa non c’è più. Le foglie sono perfette. Torni dentro e informi su cosa hai visto. Quello che ti senti rispondere é: si, immaginiamo possa essere accaduto, non è la prima volta che quella persona fa questo tipo di cose. Fai un po’ fatica a crederci ma è anche vero che in un’ora, solo un avvenimento che definiresti « speciale » può aver cambiato così radicalmente lo stato di quei filari. Tu non credi in queste cose, ti dici che accadono solo nei film, non nella vita reale. Ma è accaduto, lo hai visto con i tuoi occhi. Senti che dal cuore ti sale un sorriso, scuoti la testa e sai che da oggi in poi l’impossibile è possibile… magari non così frequente, ma sicuramente possibile!

Inspired by « The Gene Keys » di Richard Rudd
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