Chiave Genetica 11

Transito della Chiave Genetica 11

DAL 14 AL 20 DICEMBRE

OMBRA: Oscurità
L’Ombra dell’11ma Chiave crea un’interferenza tra la luce e il modo con il quale il nostro cervello la elabora, la interpreta e la comunica. Questo può farci vedere la realtà in modo totalmente distorto, ingannandoci ed illudendoci. Questa Chiave è collegata alla vista interna ed esterna e a cosa il nostro cervello immagina. Questa Chiave è connessa all’occhio umano e al modo in cui le immagini vengono tradotte dal cervello attraverso la corteccia visiva. L’Ombra di questa Chiave annebbia la capacità della parte destra del nostro cervello di intuire e percepire la vera realtà. Le immagini che creano la realtà quando l’Ombra è al lavoro, arrivano come fantasie inconfessabili, sogni nascosti, problemi emotivi e secondi fini. In questo caso prova a prendere il controllo la parte sinistra del cervello per mettere un po’ di ordine usando la logica, raccontando a sé stessa una realtà completamente manipolata. L’Ombra dell’11ma Chiave rappresenta il regno dell’illusione, dell’inganno e dell’oscurità. Le Ombre dell’11ma e della 12ma Chiave (sua partner di programmazione), fanno in modo che sentiamo e vediamo solo quello che desiderano loro, creando una realtà virtuale. Dalla psicanalisi agli sciamani, vi sono tanti modi per aprire la porta del nostro emisfero destro, coscienti del fatto che tutto quello che è stato tenuto nascosto può venire a galla e può essere difficile tradurlo in parole. Qui parliamo di Archetipi, i potenti codici alchemici. Nel nostro periodo storico ne incontriamo spesso attraverso la letteratura, il cinema o anche la televisione. Osservare che effetto hanno nel nostro corpo a livello chimico è sempre una buona lezione. Se pensiamo di scappare dagli archetipi ci sbagliamo. Fanno molta paura perché possono mettere, e lo fanno di sicuro, in discussione tutta la realtà che ci siamo costruiti. In più, torneranno sempre… magari attraverso un partner o un collega di lavoro! La vita è sempre molto creativa quando si tratta di aiutarci ad incontrare i nostri Archetipi ed affrontarli. Il terreno di quest’Ombra parla di sogni infranti, colpe, desideri repressi, negazioni, fughe… cosa possiamo fare con tutte le immagini che ci arrivano (sogni compresi) e che non sappiamo sostenere? Imparare a prendercene cura, accoglierli e dare loro il tempo di diventare un messaggio reale e chiaro. Non è semplice, ci vuole tempo ma la ricompensa sarà fantastica.

Ombra Repressiva - Fantasticante

Queste persone hanno difficoltà ad esprimere la loro creatività perché hanno paura. Ogni volta che non manifestiamo in modo creativo il nostro mondo interiore, provochiamo un’enorme perdita energetica dalla quale scaturiscono problemi fisici di ogni ordine e grado. Il vero destino di ognuno si cela sotto lo strato fantastico che vive nella nostra mente. Se non lo manifestiamo va da sé che non sapremo mai cosa siamo destinati a vivere realmente. La soluzione è sempre abbracciare la paura e guardare quali fantasie, magari orribili, stanno abitando la nostra mente e da lì ripartire.

Ombra Reattiva - Illusa

Queste persone non esprimono mai ciò che hanno dentro, nemmeno se si tratta di qualcosa di grandioso. La negazione e la rabbia combinate insieme, fanno di loro qualcosa di simile ad uno schermo vuoto dietro cui si cela rancore, che li porterà allo sfinimento e all’esaurimento fisico. La possibile risorsa è ascoltare cosa sentono di poter essere o diventare ed avere il coraggio di manifestarlo e lasciarlo andare, abbracciando la rabbia e la paura che li tiene inchiodati. Lasciando così emergere qualcosa di più reale e profondo.

DONO: Idealismo

Questo Dono ci parla dell’importanza di utilizzare l’emisfero destro del nostro cervello. Come abbiamo visto, l’Ombra di questa Chiave ha un gran potere di repressione e con il Dono iniziamo a liberare tutta l’immaginazione che è stata repressa nei secoli, non solo nel nostro presente. Qui si esprimono gli Archetipi con tutta la loro potenza. L’idealismo nell’accezione comune è considerato il contrario del Realismo. Realismo, Dono della 60ma Chiave, viene visto sotto forma di vera realizzazione mentre l’Idealismo è considerato perlopiù una debolezza. La realtà è che all’Idealismo per manifestarsi basta una struttura. Il passo da compiere a monte è scoprire quali sono i propri sogni e ideali più alti. Questo Dono ci chiede di scoprire quali sono i nostri sogni più nascosti e intimi e di realizzarli utilizzando una struttura. L’Idealismo ci porta nel mondo delle fiabe e della magia, ma essendo molto intenso, per riuscire a manifestare tali sogni, richiede di non identificarci con nessuna figura archetipica che ci può attraversare, ma di rimanere nel presente. Questo è il reame dei totem, dei simboli antichi, degli animali guida e di tutte le figure estremamente potenti. Il potere dell’11mo Dono consiste nel liberare i sogni e manifestarli nel mondo. Teniamo però conto che non sappiamo mai in anticipo in cosa si trasformeranno una volta diventati reali. Lasciar andare le aspettative che si nutrono circa la realizzazione dei propri sogni aiuta a non identificarci con essi. Permettersi di giocare con gli archetipi che incontriamo e si manifestano nella nostra vita ci aiuta a non rimanere aggrappati a tutti i costi a queste esperienze. I totem e i simboli hanno grande potere di manifestazione quando entrano in risonanza con i nostri ideali interiori. Gli archetipi viaggiano nel tempo (passato futuro attraverso il presente) e si materializzano dai mondi sottili a quello della forma. Attraverso questo Dono riporteremo equilibrio tra la parte destra (femminile) e la parte sinistra (maschile) del cervello. E questo si ripercuoterà anche nella nostra società.

SIDDHI: Luce

Quando arriviamo alla Siddhi abbiamo percorso un sentiero davvero tortuoso incontrando via via vari archetipi che abitano dentro di noi fino ad arrivare a quello più complesso, l’archetipo primario. Questo archetipo è una sorta di somma di tutti gli aspetti della nostra natura personale. La sua apparizione è forte e determina l’arrivo della nostra crescita personale, della nostra evoluzione. Quando accade è bene sedersi faccia a faccia con il nostro Demone interiore e osservare che effetto ci fa, quali emozioni ci suscita. È colui che viene chiamato in vari modi (da guardiano della soglia, doppelganger per Freud o il diavolo per i cristiani) e che incarna tutte le proiezioni del bene e del male. Solo arrivando qui possiamo vedere come il nostro ego pian piano si arrende e inizia a dissolversi nell’archetipo stesso. Lasciare affiorare una nuova visione del mondo e di come esso funziona, è un processo che ci farà percepire la vita come fosse il giardino dell’Eden. Il nostro cervello vedrà le cose attraverso una luce nuova, una luce che non conosciamo normalmente, una luce che vede nelle tenebre e in ogni cosa. Questa Luce sa riconoscere chi è autentico e chi no. Chi porta questa Siddhi aiuta gli altri a vedere le proprie tenebre. Questa Siddhi ricorda che la Luce non la troviamo cercando la nostra Luce, ma sondando in profondità la nostra Ombra. Abbiamo visto come si cerchi sempre la Luce e si disdegni l’Ombra. Questa Siddhi ci mostra come la reale Luce trascenda la dualità di bene e di male. Questa Chiave è collegata al concetto di spiritualità e religione, al concetto di Eden in cui troviamo l’albero della conoscenza del bene e del male. Questa Chiave è collegata al centro del nucleo galattico e da li, attraverso la Siddhi, fa arrivare la luce del nucleo. Così stimolerà il nostro DNA a rilasciare la sua luce interiore favorendo anche la discesa di stati Siddhici in altre persone aumentando il campo di frequenza sia degli esseri umani che della Terra.

Esempi pratici:

  1. Ti stai chiedendo come è possibile che tu e la tua collega state dando due interpretazioni completamente diverse, a ciò che è accaduto in ufficio stamattina. E stai anche osservando come la tua collega non voglia nemmeno confrontarsi con te. Le hai chiesto se può raccontarti la sua visione, magari se ne parlate potresti vedere qualcosa che non hai visto e comprendere meglio la situazione. Ma lei ti dice che è certa che quella persona sta cercando di danneggiare tutto il team di lavoro e che non c’è nient’altro da aggiungere. A te è sembrata una riunione volta principalmente a mettere nero su bianco i punti critici, dove ci possono essere margini di miglioramento, non un sabotaggio al team di lavoro. Chiedi alla collega cosa ha intenzione di fare e ti risponde che metterà un biglietto scritto sulla scrivania del vostro responsabile, così potrà occuparsi della situazione come merita.

  2. Da quando la conosci l’hai sempre vista come la persona più di buon umore e ottimista al mondo. Quando la pensi la immagini come un’amazzone che non si ferma davanti a nulla per poter portare il suo prezioso carico a destinazione. Le tue sono solo immagini che hai nella testa, non l’hai mai nemmeno sentita parlare di cavalli! Un giorno le hai chiesto come fa ad essere così com’è. La sua risposta è stata: io ho un sogno, un sogno che mi aiuta ad alzarmi ogni mattina e trovare l’energia per fare tutte le cose che ci sono da fare. Tante persone mi hanno detto che la mia è solo un’utopia e che non riuscirò mai a realizzarlo. Sai, anni fa mi demoralizzavo tanto quando mi sentivo dire che quello che desideravo non era realistico. Poi accadevano delle cose, dei fatti che invece mi riportavano a credere nel mio sogno. Così ho deciso che non lo abbandonerò più, e non importa in quale modo, in quanto tempo e in che forma si realizzerà, questo lo vedrò man mano. Ti ricordi che te ne ho già parlato, riguarda le persone che non hanno nè casa, nè lavoro o famiglia. Creerò dei luoghi pieni di bellezza e lavoro dove chi vuole possa ricominciare a vivere. Ecco cosa la fa essere ciò che è!

  3. “Riesci a vedere la scintilla di luce che brilla dentro di te?” chiede l’insegnante d’arte durante il compito in classe, al tuo compagno che è in difficoltà e si è bloccato. Non disegna né scrive più. Seduta in totale relax vi guarda e sorride, tipo la Monnalisa, non vi sta prendendo in giro, sembra estasiata da quello che sta osservando. Il tuo compagno la guarda e le dice: “prof per favore non mi prenda in giro sono già in serie difficoltà”. “Non ti sto prendendo in giro, fermati un attimo, respira, non c’è nulla che devi fare se non ascoltarti perché quello che vuoi disegnare è lì da qualche parte e ha bisogno di un po’ di calma e una piccola luce per trovare la strada”. “Prof vedo solo disastri dentro di me”. “Ma che meraviglia! Iniziamo da lì, disegna i disastri e prova a vedere se riesci a scorgere la fonte di quella luce che ti sta permettendo di vederli. Senza luce i disastri rimangono nascosti nel buio. Sono molto fiera di te”.

Inspired by « The Gene Keys » di Richard Rudd
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