Chiave Genetica 28

Transito della Chiave Genetica 28

DAL 25 AL 31 OTTOBRE

OMBRA: Assenza di scopo
Sappiamo quanto importante sia avere almeno la percezione del nostro scopo qui sulla Terra. L’Ombra della Chiave 28, da un lato ci ha aiutati a trovare delle strategie per sfuggire alla morte e prosperare, dall’altro ci tiene lontani dal nostro scopo.

La paura della morte, l’angoscia di estinguerci come specie, a cui fa riferimento quest’Ombra, ci esorta a rimanere in salute e a prenderci cura di noi stessi. Questa paura ci fa reagire in due modi, o negare totalmente la morte o vivendo in una costante tensione causata dalla paura che ci porterà a consumarci. Questa paura però, ci sprona anche ad entrare in contatto con un altro scopo inscritto nel nostro DNA: lo scopo dell’evoluzione. Evolvere ci connette con la creatività che per essere manifestata al meglio ha bisogno di entrare in contatto con tutte le nostre parti, Ombra compresa. I simboli inconsci che parlano del lato oscuro dell’essere umano, arrivano da questa Chiave. Tant’è che essa contiene alcuni tra i codici più oscuri di tutta la matrice genetica.

In questa Chiave sono contenuti gli archetipi che definiamo “demoni”, ma altro non sono che le varie manifestazioni della paura della morte. Lo sanno bene gli sciamani e gli psicoterapeuti. Entrambi sono consapevoli del fatto che le paure non si possono "estirpare" ma soltanto riconoscere e accogliere. Ricordiamo che ogni volta che abbracciamo una nostra Ombra ce ne stiamo prendendo cura, la portiamo in una zona di amore e accoglienza e di conseguenza la integriamo. Quest’Ombra rappresenta tutto ciò che abbiamo nella nostra psiche e che non vogliamo accettare. Per come è strutturato l’essere umano, la paura della morte ci spinge in realtà a muoverci nel mondo nel miglior modo possibile per proteggere i nostri sogni e la nostra creatività. Se riusciamo a non farci disorientare dalla mente, possiamo vedere come la paura funga da ispiratrice per l’evoluzione. Quando abbiamo imparato a convivere con le paure riusciamo a vedere quali sono le loro utilità. Come ad esempio, se temiamo la morte, saremo più interessati a trascorrere nel modo più pieno e soddisfacente la nostra vita. Comprendere chi siamo e qual è il nostro scopo sulla terra ci porta anche a scoprire i nostri sogni. Diversamente continueremo ad affidarci a religioni, credenze, scienza etc. Questa forma di delega, ci fa sentire al sicuro, perché se tutto è già ben delineato non ci sono sorprese e la mente si tranquillizza. Ma in realtà seguire solo la strada già decisa da altri ci impedisce di vivere veramente e scoprire il nostro scopo più profondo. Sperimentare la vita ci fa via via comprendere la nostra missione. Vedere, sentire, conoscere e accogliere le nostre Ombre ci aiuta ad accedere al nostro vero scopo, perché in realtà lo scopo è già presente proprio dentro le nostre paure. Ai giorni nostri la paura della morte si è maggiormente trasformata nella paura dell’assenza di scopo. Quasi un timore di vivere o meglio dire, di “non vivere”. Ricordiamo che avere paura di non trovare uno scopo, nasconde comunque la paura di morire.

Ombra Repressiva - Vuota

Queste persone provano in tutti i modi a negare le proprie Ombre. Così facendo ci sarà sempre la sensazione di non avere uno scopo nella vita. E non importa se siete persone di successo, probabilmente state mentendo anche a voi stessi dicendo che va tutto bene. Potete mentire a tutti, ma non a chi ha dimestichezza con il lato oscuro. Funziona così, più conoscete le vostre Ombre più riuscite a vedere quelle degli altri. Chi non se la sente di andare a conoscere le proprie Ombre vive come se fosse sospeso, vive a metà, e non si rende conto di quanto questo si veda da fuori. Rifiutare di entrare in contatto con la paura, non ci permette di realizzarci interamente.

Ombra Reattiva - Azzardata

Queste persone reagiscono alla paura intraprendendo varie azioni rischiose, spesso si imbarcano in avventure che possono essere travolgenti e pericolose. Questo tipo di comportamento li porta a non fermarsi mai e ad alzare il grado di rischio, con l’illusione di mettere a tacere la paura. Provano a trovare un senso di scopo intraprendendo cose pericolose. Nulla li spaventa di più dello spazio interiore e del suo silenzio.

DONO: Totalità

Il Dono di questa Chiave parla della fiducia nella vita. Una fiducia talmente alta da poter vivere sapendo che al nostro interno abbiamo delle Ombre e non volerle eliminare. Questo ci permette di rimanere aperti al cambiamento e al mistero di ciò che può accadere, restando comunque dedicati e impegnati in quello che stiamo facendo. La totalità implica il vivere accettando ogni esperienza che arriva, senza che la mente decida come affrontarla. Step by step. Così facendo iniziamo a comprendere che lo scopo della vita è vivere nel presente, vivere ciò che è il momento stesso. Totalità significa avanzare senza sapere dove stiamo andando o cosa stiamo creando, avendo fiducia che lo vedremo una volta che sarà compiuto. Ogni volta che sperimentiamo il momento presente ci accorgiamo che non c’è gran spazio per la paura. Vivere in questo modo è un po’ come un gioco o una commedia/tragedia vissuta con la curiosità di vedere cosa accade. Ci renderemo conto che ogni situazione che viviamo è iniziatica e ci permette di raggiungere la tappa successiva. Qui sperimentiamo l’arte di accogliere la paura, e questo ci rende liberi. Vivere nel Dono della Totalità implica seguire un sentiero che parla di Miti. Affrontare le sfide che la vita ci porta, guardare le proprie Ombre, i propri demoni e di conseguenza vedere anche quelli degli altri, ci porta a ciò che Jung chiamava “stato di individuazione". Uno Sciamano lo definirebbe come la reale incarnazione dell’Anima. Vivere in questo modo ci porta a costruire il nostro destino autentico. La Vita è un mistero e così i suoi ritmi e i suoi modi. Arrendersi a questo ci conduce a noi stessi. E più ci avviciniamo a noi, più aumenta la fiducia e con lei la nostra tranquillità interiore. Questo è un Dono che ci porta sul palcoscenico della Vita e ci fa vivere la nostra commedia, che si intreccia con quella degli altri, all’ottava più alta. E così arriviamo a comprendere, senza fare nessuna fatica, che lo scopo è essere al servizio di qualcosa di più grande del nostro tornaconto personale. E tutto, ma proprio tutto, acquista senso e ci mostra lo scopo per cui siamo qui. Una persona che riesce a vivere in questo modo, emana un'energia vibrante e attraente. Vibra di immortalità. Il modo in cui affronta tutte le cose che accadono ha il sapore della vera leggerezza, vede la paura e riesce a sostenerla cercandone il significato. Comprendiamo che rimandare la vita ad un momento futuro è senza senso. Impegnarsi con tutto sé stessi nel qui e ora, in ogni istante, è il vero scopo. Non ha nulla a che fare con l’obiettivo o il ruolo che abbiamo nella vita, ma con la dedizione che abbiamo per la vita stessa. Il coraggio di essere totali ci mostrerà il nostro scopo.

SIDDHI: Immortalità

Questa Siddhi evoca alla memoria umana il mito dell’eterna giovinezza. Da sempre gli esseri umani hanno cercato di prolungare nel tempo e nella forma la loro vita. Quando parliamo di Immortalità siamo comunque naturalmente portati a parlare anche di anima. La parte di noi che non muore e che vive in eterno in un luogo immaginato paradisiaco. Ma questa Siddhi ha poco a che fare con inferno e paradiso che sono concetti dell’ombra. Il sogno di vivere per sempre porta gli esseri umani a fare degli esperimenti che vogliono accorciare i tempi dell’evoluzione biologica. Se ci riflettiamo, tutti gli esperimenti che portano in questa direzione aumentano le paure anziché accoglierle e integrarle. La nostra mente umana quando pensa all’immortalità ha una nozione di tempo che prosegue all’infinito. In realtà questa Siddhi parla di un’immortalità collegata al fatto che il tempo non esiste più perché esiste solo il momento presente. Dicevamo che la Totalità significa vivere al massimo momento per momento e l’Immortalità significa essere nel momento presente e basta. Come se morissimo li, come se non ci fosse un futuro a cui tendere. Piena presenza, solo coscienza. Quando arriviamo a vedere il mondo dallo sguardo della Coscienza non c’è più il male perché è stato integrato e tutto è trasceso in Dio. E cosa accade quando una persona arriva a sentire questo? Inizia a portare alla luce ed enfatizzare le paure degli altri nel mondo. Queste persone sono come gli sciamani capaci di richiamare, anche solo attraverso la loro aura, le Ombre (i demoni) che abitano al nostro interno, affinché possano essere accolti nello stato di coscienza. Questa Siddhi contiene i semi dell’Immortalità nella forma. Quando le 64 Siddhi si saranno manifestate esisterà una nuova forma in cui dimorerà la coscienza.

Esempi pratici:

  1. “Anche se tutto quello che facciamo non ha senso e non conduce da nessuna parte, io sono molto fiero del nostro progetto”. Lunedì mattina riunione team di lavoro. State facendo una ricerca per realizzare uno strumento che possa essere utilizzato per la pulizia delle spiagge durante l’inverno. Per raccogliere tutti i rifiuti che arrivano sulla battigia. Ti sembra un po’ strano come inizio ma vuoi sentire cosa ha da dire, sicuramente ci sarà un motivo. “Vi state chiedendo che cosa voglio dirvi, lo vedo dai vostri volti e sento quasi la vibrazione dei vostri pensieri. Io non ho più paura di niente, nemmeno che il nostro progetto non vada a buon fine. Ho una vita soddisfacente e sono molto felice. Dico che quello che facciamo non ha senso perchè è un lavoro infinito, il mare continuerà a portare a riva tonnellate di rifiuti e forse noi non saremo in grado di fermarli o vedere risultati interessanti, ma andremo comunque avanti, continueremo perchè è la nostra missione. E adesso vi lascio al vostro lavoro perchè ho un sacco di appuntamenti”. Bel discorso ma c’è qualcosa che non ti quadra. Non è semplice da spiegare, dice di essere felice ma a te non arriva questo, dice di non avere paura di niente, mentre a te sembra che ci sia qualcosa che lo sta terrorizzando. Si vede dalla pelle, dallo sguardo e da altri segni del corpo. Ma che problema ci sarà mai nel dire di aver paura!?

  2. I tuoi amici più stretti sono sempre stati per te fonte di grande ispirazione. Uno in particolare, Matteo. Lo conosci da tanti anni ormai e scherzate sempre sul fatto che sembrano capitare tutte a lui, dal tuo punto di vista, ma dal suo non è così. Per lui è tutto una grande opportunità. Te lo ricordi ancora quando lo hai visto salire sul palco dell’aula magna a scuola, sudato in pieno inverno perché aveva paura di parlare davanti alle persone. Ha fatto un bellissimo discorso alla fine del quale è svenuto. Oppure quando la sua ragazza si è innamorata di un altro mentre lui pensava che avrebbero trascorso la vita insieme. Ti ricordi bene che diceva che stava tanto male da sembrargli di non poter sopravvivere a quel tormento senza fine. Questi sono solo due esempi. Tutte le prove che gli sono capitate avrebbero potuto annientarlo. Invece lui è la persona più bella, più fiduciosa e solare che conosci. E soprattutto non puoi nascondergli niente perchè con uno sguardo già comprende come stai e cosa ti tormenta.

  3. Ci sono dei misteri che sono molto complicati da comprendere con la mente. Uno di questi è la storia che ti ha raccontato tua madre di rientro da una vacanza. C’era una donna in spiaggia che prendeva il sole, leggeva un libro e faceva delle passeggiate lungo la spiaggia. Quasi ogni giorno accadeva che qualcuno negli ombrelloni vicino a lei desse letteralmente “di matto”. La cosa incredibile era che le persone che dimostravano il disagio, si sedevano più vicino a lei e pian piano, alle volte in realtà anche velocemente, la situazione si risolveva. Mia madre ha chiesto al barista del chiosco sulla spiaggia se sapeva qualcosa in più e lui le ha detto che era una donna che viveva lì da qualche anno e che accade spesso che le persone intorno a lei sì agitino, anche in modo piuttosto forte, ma poi si tranquillizzano e sembrano stare molto meglio. Solitamente episodi così si associano agli sciamani non ad una donna in costume da bagno che prende il sole. La vita è sempre sorprendente…

Inspired by « The Gene Keys » di Richard Rudd
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