Chiave Genetica 50

Transito della Chiave Genetica 50

DAL 20 AL 25 OTTOBRE

OMBRA: Corruzione
Tutte le culture contemplano la possibilità che il microcosmo sia un riflesso del macrocosmo e viceversa, “come in cielo, così in terra” lo abbiamo sentito dire molte volte. Le Chiavi genetiche ci parlano proprio di questo e ci aiutano a comprendere chi siamo e dove siamo diretti sia come individui che come specie. In particolare la Chiave 50 ci racconta di un processo che in genetica si chiama “trascrizione”, ovvero il processo con il quale si trasferiscono le informazioni. Possono essere trascritte fedelmente oppure no. Per riuscire a comprendere l’Ombra della 50ma Chiave, proviamo a guardarla in modo impersonale, nonostante abbia a che fare con i valori sociali degli esseri umani. Quando pensiamo alla corruzione, pensiamo a persone che abusano delle loro posizioni di potere per un interesse personale. E sicuramente c’entra anche questo. Possiamo però guardarla anche dal punto di vista della trascrizione scorretta o non totale, dei dati. Informazioni che non vengono passate, comunicate interamente. Informazioni corrotte. La 50ma Chiave riguarda il modo in cui l’RNA copia il DNA. L’RNA è come un messaggero che legge e copia le istruzioni della vita. Se vengono riportate in modo scorretto si può facilmente scivolare nel Caos, che è l’Ombra della 3a Chiave, partner di programmazione della Chiave 50. Nell’I Ching originale il suo nome è Ordine Cosmico.

L’essere umano ha creato le gerarchie per poter mantenere un certo ordine sociale. La motivazione della creazione delle gerarchie è la paura per la propria sopravvivenza o al massimo quella del nostro gruppo. Di conseguenza ha portato divisione, avidità, competizione, gelosie e appunto corruzione. Le informazioni che ha il nostro cervello sono basate sulla paura. Vedremo che il Dono può riscrivere le regole dell’interazione umana e farci uscire dalla necessità di corrompere i datil. La paura ci fa trasmettere informazioni incomplete o ce le fa interpretare in modo scorretto. Questo innesca una catena di infiniti fraintendimenti. Abbiamo visto che questo genere di fraintendimenti può facilmente accadere quando persone (popolazioni, tribù, famiglie, gruppi sociali etc) con usanze diverse provano a convivere nello stesso territorio. Quando ci sono difficoltà di comprensione si riaccende la paura e la paura ci fa “corrompere” i dati. La corruzione è una frequenza collettiva che tocca chiunque e abbiamo bisogno di prenderne atto. Se la gerarchia parte da una paura, creerà corruzione e ribellione ma sempre a bassa frequenza. L’essere umano al momento ha creato le gerarchie per mantenere un ordine, ma come possiamo constatare nella vita di tutti i giorni, la soluzione può essere ampiamente migliorata. Al momento la velocità dell’evoluzione della tecnologia non corrisponde all’evoluzione degli umani. La gerarchia regna e cerca di mantenere il controllo creando sospetti e corruzione. Non riusciremo a combatterla colpevolizzando le singole persone, ma iniziando a mettere in discussione il sistema gerarchico stesso così come è strutturato.

Ombra Repressiva - Sovraccarica

Queste persone si sottomettono alle gerarchie perché ne hanno paura. Sentono di dover sostenere il peso del mondo e proteggere le persone intorno a loro. La responsabilità che percepiscono e la difficoltà ad uscire dagli schemi gerarchici, li porta a rinunciare ai loro sogni e così facendo bloccano la creatività. Quando riusciranno ad affrontare la loro paura le cose inizieranno a cambiare.

Ombra Reattiva - Irresponsabile

Queste persone sono comunque vittime del sistema gerarchico anche se riescono a trarne un beneficio personale. La paura si manifesta sotto forma di rabbia sia verso i leader che verso le persone alla base della scala gerarchica. Non sentono di essere responsabili di ciò che deriva dalle loro azioni. Possono mostrare di non avere scrupoli di alcun genere, dove il fine giustifica sempre i mezzi.

DONO: Equilibrio

Il Dono di questa Chiave ha a che fare con un nuovo modello sociale che può sostituire l’attuale gerarchia. Abbiamo detto che la paura ha corrotto i dati che hanno portato alla creazione del modello gerarchico. Ma ognuno di noi ha quei dati integri al proprio interno. Questi dati ci parlano di convivenza pacifica personale e sociale. Al nostro interno risiede la nostra verità e con coraggio, chiarezza e i giusti tempi, va comunicata agli altri. Questo è il primo passo per costruire una società che vada oltre la gerarchia come la conosciamo oggi. Nel momento in cui gli scopi reali delle persone che si trovano ad interagire in un gruppo vengono portati alla luce, c’è la possibilità di creare collaborazione o no, ma tutto avviene in modo equilibrato. Ciò che non riusciamo a comunicare con calma e chiarezza, crea un’atmosfera di irrequietezza. E questo carico, è bene saperlo, viene trasferito a chi ci è vicino, bambini compresi. Osservando in particolare i bambini, possiamo comprendere quali sono i temi sui quali lavorare per poter alzare le nostre frequenze.

Il Dono della Chiave 50 ha la capacità di riuscire a comprendere quali sono le esigenze delle persone che compongono un gruppo, riuscendo poi ad equilibrarle. Possono portare armonia anche solo con la loro presenza, dato che emanano un’aura che parla di “equilibrio sociale”, che tiene presente sia il bisogno personale che quello del gruppo. Il nuovo modello a cui tendere dà fiducia alla singola persona. Si ha la fiducia che le decisioni prese siano responsabili e soddisfacenti per se stessa e per il collettivo. È molto importante il concetto di fiducia della libertà individuale, perché essa crea un campo di armonia e gioia che conduce a prosperità e benefici per ogni singola cellula e per il collettivo. Il Dono di questa Chiave ha in sé un progetto di “equilibrio sociale”. Un equilibrio che passa attraverso il riconoscimento eterarchico. Se un membro di un gruppo non è tranquillo, la sua irrequietezza influirà su tutto il gruppo. Quindi si parte sempre dall’equilibrio individuale, incoraggiando l'empowerment personale e riponendo fiducia nella persona. Non dimentichiamo una componente essenziale in tutto questo processo, la giocosità che viene portata in campo dalle Chiave 3 con il Dono dell’Innocenza. Quando abbiamo fiducia che la persona si assumerà la responsabilità del suo agire, iniziamo a rendere possibile la creazione di un potente campo energetico. Ed infine si arriva all’auto-organizzazione, che non può assolutamente essere imposta da un controllore esterno. Solo attraverso la fiducia nella libertà individuale potremmo arrivare ad un'armonia collettiva.

SIDDHI: Armonia

Questa Siddhi ci ricorda che l'Armonia è un equilibrio raggiunto dopo una lunga serie di bilanciamenti tra gli opposti, una vibrazione che porta tutti gli elementi che costituiscono un sistema in una risonanza perfetta e duratura. L’Armonia è già presente. Con il Dono sperimentiamo l’equilibrio personale che poi si aggiunge a quello sociale, fino a sentire il senso di appartenenza. Quando accade l’Armonia parliamo di essere in equilibrio con la Coscienza Cosmica. Questo può accadere solo quando ci siamo liberati del senso di separazione, causando la dissoluzione del corpo fisico. In questo modo sentiamo di essere in sintonia con l’universo intero. Ogni cosa viene percepita come una musica (noi, i pianeti, e tutto quello che accade) e vedremo come siamo progettati per auto-organizzarci. Vedremo la Sinarchia Divina. Via via che sempre più persone lo comprenderanno, si uniranno in gruppi che hanno la missione di portare questa visione. Vengono chiamati i Prescelti. Sono persone come noi, ma con una visione reale di come stanno le cose. Quando si riuniscono insieme inizia a scorrere un'armonia incredibile e vengono alla luce temi molto profondi che permettono all’equilibrio sociale di manifestarsi. L’Ordine Cosmico è sempre presente, anche quando non lo percepiamo. Qui troviamo le leggi del Cosmo che regolano le azioni degli umani, siano esse nobili o indegne.

Alle volte possiamo aver sperimentato l’Armonia Divina al nostro interno e per alcuni di noi è diventata abitudine. Lo vediamo dall’amore per la libertà e dal sogno della cooperazione. Ogni gruppo fondato su questi principi suona la musica celestiale dell’Universo.

Esempi pratici:

  1. Stai osservando due tuoi colleghi che si confrontano riguardo a delle scoperte fatte durante le loro ricerche. Si sa che da fuori si vedono meglio le dinamiche che accadono. Si stanno scambiando le informazioni ma in modo parziale, non si stanno dicendo tutto ciò che hanno scoperto e tu lo sai perchè hai trascritto i loro appunti. Detto questo sai bene che nemmeno tu sei immune dalle dinamiche che stanno accadendo perchè fai parte dello stesso gruppo di lavoro. Li ascolti parlare e ad un certo punto fai una faccia strana, loro interrompono la conversazione e ti guardano. "Perché fai quella faccia?”...e adesso che si fa? Tra l’altro loro sono dei superiori di grado. Se dici cosa stavi pensando chissà cosa ti succede. Fino ad ora hai sempre pensato così, meglio non dire tutto, meglio tenere le informazioni per te stessa, e le giustificazioni erano innumerevoli: “tanto non sarei compresa - anche se lo dico il risultato non cambia - se dico cosa penso mi licenziano”, e avanti così. Mentre stai facendo questi pensieri loro continuano a guardarti e dato che tu non riesci a proferire parola riprendono a parlare dal punto a cui erano arrivati, la frase era: “in fin dei conti dobbiamo portare a casa il risultato, non importa come”.

  2. Da quando hai memoria, forse avevi 4 o 5 anni, hai pensato che le persone possono collaborare insieme per creare qualcosa di bello per loro stessi e per tutti quelli che vogliono partecipare. E lo hai pensato perchè lo hai visto fare, ci sei cresciuta immersa. Tante persone che collaborano alla riuscita di un progetto grande. Ognuna facendo la propria parte, che sia il direttore dei lavori o il cuoco o la persona che si prende cura delle pulizie o chi si occupa dei giochi nel tempo libero. E se qualcuno non sta bene, si collabora perché la persona stia meglio, perchè ti hanno spiegato che basta una persona che non sta bene per far sì che l’intero gruppo ne risenta. Quando eri piccola ti era chiaro fino ad un certo punto, ora è lampante che cosa accade. Tra la tua infanzia e oggi sono trascorsi tanti anni e non è stato così semplice ricreare quel tipo di clima collaborativo. Competizioni, gelosie e altre cose poco piacevoli si sono via via susseguite nei gruppi di lavoro. Ma è più forte di te, continui a credere che si possa fare, che esiste una possibilità di vivere in armonia con gli altri collaborando al meglio delle proprie possibilità. Ma adesso hai trovato un gruppo di persone che la pensano come te e vogliono provare a prendersi la responsabilità del loro “pezzetto” del progetto, per il bene loro e per il bene di tutti. Non importa quanto hai aspettato, importa che stai provando a realizzare ciò in cui credi. Ed è veramente impagabile la sensazione che provi.

  3. Il professore di astronomia vi sta parlando dei cieli, delle galassie, delle stelle e di tutta la meraviglia che esiste appena un po’ più in là rispetto al pianeta Terra. Vi sta raccontando del cielo è vero, ma all’improvviso vi rendete conto che sta parlando della vostra classe, di ognuno di voi. È incredibile come ognuno di voi possa riconoscersi in un pianeta o in una stella. Tutti, stelle e pianeti, collaborano perché l’Universo intero esista, nessuno escluso. Nessuno è più o meno importante di un altro. Fa un po' sorridere quando il professore vi paragona ai pianeti e vi spiega le caratteristiche, ma sotto sotto sentite che sta parlando davvero di voi. Ma come è possibile? Il professore, prima di iniziare la lezione ha detto di ricordare che tutto è collegato e adesso in effetti lo riuscite a sentire. Conclude la lezione dicendo: “ricordate che - come in Cielo così in Terra -, non è solo un modo di dire! divertitevi a trovare le vostre similitudini”.

Inspired by « The Gene Keys » di Richard Rudd
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