Chiave Genetica 38

Transito della Chiave Genetica 58

DAL 31 DICEMBRE AL 5 GENNNAIO

OMBRA: Lotta
L’Ombra della 38ma Chiave, insieme alla sua partner di programmazione la 39ma Chiave, porta la nostra attenzione al collegamento con la sopravvivenza individuale. A queste due Chiavi si deve l’evoluzione della razza umana. Nel DNA abbiamo l’informazione di reagire ad una minaccia con l'aggressione. Questa informazione è ancora presente nel nostro DNA anche se arriva da molto lontano nel tempo. Per comprendere meglio pensiamo alla ferocia di un animale che vede i suoi cuccioli minacciati. Nell’essere umano si è trasformato nella base della legge evolutiva della sopravvivenza del più adatto. Perciò tutto viene preso sul piano personale senza prendere in considerazione l’altro o una visione più allargata. Parliamo quindi di Lotta contro gli altri, la Vita o anche sé stessi. Lottare perché si vuole uscire dallo stato di tensione che si prova all’interno, non importa la motivazione o il risultato. Una lotta brutale e distruttiva. Una lotta che non termina fino alla resa totale dell’altro. Quest’Ombra si manifesta quando non si è collegati ad uno scopo nella propria esistenza, quando non ci si sente realizzati nella propria vita. La 38ma Chiave ha una connessione magnetica con la 28ma Chiave, la cui Ombra è l’Assenza di Scopo. Quando non siamo in connessione con il nostro scopo più elevato, la provocazione che porta nel campo attiva una dinamica distruttiva nelle relazioni. Questo tipo di Lotta consuma le frequenze di Amore e non permette al vero scopo di quella determinata relazione di emergere. Lottare in questo modo porta dipendenza alla Lotta stessa che terminerà solamente quando l’oggetto o il soggetto contro cui si sta lottando non si è arreso. La tensione e la tristezza che vengono percepite, hanno bisogno di essere prese in considerazione, cercando di creare spazio anche solo con dei semplici respiri. Il rischio è sempre quello di sfogare il bagaglio di tristezza contro le persone più vicine, solitamente i membri della famiglia. L’Ombra della Lotta ci imprigiona nell’incapacità di ascoltare noi stessi e l’altro. La sua potenza è come se fosse una forza sconosciuta che si è impossessata di noi e ci costringere, ad esempio, a sbattere la testa contro un muro. Ricordiamo che più si manifesta l’Ombra più siamo lontani dal nostro scopo più elevato e fare una bella pausa ci aiuta ad interrompere questo schema e a ri-orientarci sul nostro cammino. Se osserviamo con attenzione la presenza dell’Ombra della Lotta, della Provocazione (39ma) e dell’Assenza di Scopo (28), possiamo comprendere se stiamo, o no, realizzando il nostro vero scopo di Vita. La 38ma Ombra non è un archetipo pensante. Nel momento in cui si sente minacciata reagisce con violenza senza fare nemmeno un respiro per chiedersi se è cosa buona e giusta muoversi in quel modo. Lottare ci può dare l’impressione di avere il controllo sul nostro ambiente e ci permette di mantenere la separazione dall'altro. Questo ci illude di avere un senso di esistere. Vedremo come nel Dono l’individualità viene trascesa mettendosi al servizio di uno scopo più alto che va al di là del confine personale.

Ombra Repressiva - Disfattista

Quest’Ombra fa percepire alla persona che non ci sia nulla per cui valga la pena di impiegare la propria energia e così spesso è preda di momenti di forte depressione. Così scompare l’entusiasmo e si arrendono. Quando scorgono la possibilità che ci sia qualcosa di valido per cui battersi, la loro energia inizia a fluire in abbondanza.

Ombra Reattiva - Agressiva

Queste persone, per far fronte alla loro mancanza di scopo e alla tensione che ne deriva, proiettano la loro rabbia e aggressività sugli altri, spesso sulle cose o persone che non c’entrano nulla. Tiranniche e con necessità fortissima di controllo, hanno difficoltà ad avere relazioni sane. Nel momento in cui si rendono conto dello schema, riescono ad indirizzare tutta questa energia verso qualcosa che ha un senso e trasformano la Lotta in Perseveranza.

DONO: Perseveranza

Questo Dono ci parla della natura della lotta, dello spazio dal quale lottiamo per qualcosa o qualcuno. Dedicarsi con corpo anima e cuore ad una causa cambia totalmente la natura di questa lotta. Si affrontano gli ostacoli senza dover sbattere costantemente contro le resistenze che troviamo nel cammino. Superare gli ostacoli è un talento della Chiave 38, per lei un ostacolo è sempre un’opportunità per sentirsi vivi ed avere un senso di scopo. La Perseveranza è ciò che rende queste persone capaci di imprese davvero incredibili. Importante sarà comprendere quando agire e quando no. Ricordarsi di fare un bel respiro aiuta a sentire se si sta agendo sotto la spinta della verità o della rabbia/paura. Nel profondo del cuore questa Chiave, che rappresenta l’archetipo del Guerriero, sa quando una cosa è giusta e in tal caso, non si ferma e continua nel compito che si è prefissata. Questo Dono sa anche che le prove e gli ostacoli, sono una componente naturale della Vita. Mettono alla prova l’impegno, la capacità di resa, ci permettono di affinare i talenti e acquisire nuove capacità. Il 38mo Dono è progettato per gli ostacoli. Possiamo quasi dire che ne sia innamorato. Ogni ostacolo è un’opportunità per realizzare il destino più elevato. È un Dono che emerge in presenza di avversità. Chi vive questo Dono è capace di imprese impossibili. Queste persone amano il centro dell’azione, amano “fare”, e sentono molto il corpo. Al giorno d’oggi l’energia della 38ma Chiave viene impegnata nella battaglia contro la frequenza di paura collettiva. Questo non vuol dire che non sentano paura, ma sentono in loro la presenza dell’Amore nonostante la paura. La differenza la fa trovare la battaglia giusta per cui combattere e spesso ha a che fare con l’aiutare gli altri a difendersi per non restare vittime della propaganda di massa. Sono persone che non temono di risultare sciocchi o altro, perchè se sentono nel cuore che quello che stanno facendo è giusto e serve uno scopo più alto non arretreranno di un passo. Insegnano che se combattiamo per ciò in cui crediamo nulla è impossibile. Perseverare in una battaglia per qualcosa di elevato, porta a sentire il brivido che ci fa essere allineati con la Vita e conduce alla frequenza più elevata dell’Onore. Queste persone diventano un po’ i nostri eroi, quelli che permettono alle persone di imparare a cavarsela da soli e non lasciarsi abbattere. Insegnano che si può vincere senza fare uso di violenza o corruzione. Mostrano come incanalare la propria energia in strategie che permettano di raggiungere la meta, e la testardaggine che mostrano diventa una loro qualità eccezionale. Chi combatte per una causa giusta ed è rispettoso delle tempistiche delle vita, arriverà a vittoria certa. Con Onore.

SIDDHI: Onore

Quando arriviamo alla Siddhi troviamo la persona che ha permesso al suo Guerriero interiore di vivere esprimendo la sua verità. La propria verità a questa frequenza è sempre collegata alla verità più elevata. Una persona che raggiunge questa Siddhi è in grado di sacrificare sé stessa in nome di un principio più elevato. Porta nel campo la frequenza della pietà, della resa e un senso di unione di tutte le parti coinvolte indipendentemente da quello che sta accadendo. Onorare, riconoscere l’altro alla sua massima frequenza, anche quando in realtà l’altro è molto lontano dallo stato elevato. Un guerriero di questo tipo è pronto a sacrificare la propria vita per gli altri. Lo scontro finale comunque riguarda la paura. Chi manifesta questa Siddhi, non combatte la natura inferiore (l'oscurità), ma è in grado di assorbirla al proprio interno, per poi riversarela nel mondo completamente trasformata. Ricordiamo che quando una Siddhi si manifesta attiva sempre anche la Siddhi della sua partner di programmazione. In questo caso, l’Onore attiva la Liberazione. Ogni atto compiuto nell’Onore autentico può anche essere visto come incongruente, ma allargando lo sguardo si vedrà sempre una vittoria e una sorta di liberazione. Il racconto delle vite di chi ha compiuto gesta nell’Onore, parlano di guerrieri che combattono per sopraffare e disperdere le proprie paure e quelle collettive. Ogni atto onorevole dura per sempre ed è fonte di ispirazione attraverso i secoli.

Esempi pratici:

  1. Devo ancora riprendermi… non che non abbia mai visto due persone litigare, ma la scena di stamattina è stata davvero scioccante, anche perchè ho tentato in mille modi di fermare la mia collega Angelica, che insultava un’altra collega, Dana. Sembrava volesse sbranarla, le si sono persino gonfiate tutte le vene del collo. Anche quando la collega le ha detto, e lo diceva veramente, “mi dispiace davvero, non era mia intenzione scavalcarti, se è sembrato questo mi dispiace e ti chiedo scusa”, lei ha continuato a gridare e minacciare. Fino all’arrivo di un suo amico che l’ha sollevata di peso e l’ha portata fuori. Il motivo di tutta questa rabbia? Dana ha preparato un resoconto dettagliato del brainstorming di ieri e lo ha messo sulla scrivania del nostro capo. Per inciso, noi tre siamo alla pari, tutte e tre rispondiamo al capo.

  2. “Davvero credi che non si possa fare?”, queste sono le parole che mi sento dire dal mio amico Ugo quando gli sottopongo una questione che implica una qualche ingiustizia. L’ultima volta è accaduto ieri quando gli ho detto che metà dei bambini delle elementari della prima periferia della nostra città non potranno andare in gita perchè i genitori non si possono permettere la quota partecipativa. Mi chiede se il Comune ha pensato ad una qualche forma di sostegno, rispondo di no, mi hanno detto che non ci sono fondi. “Vabbè, che non ci siano fondi non è una novità” dice lui “ma non sarà certo una risposta del genere a fermarmi”. E quando dice così…non lo ferma davvero nessuno. È una persona gentile ma diventa veramente caparbio quando decide di aiutare qualcuno, quando decide di impegnarsi per quella che lui chiama “una buona causa”. Indovinate: i bambini sono andati tutti in gita. Con l’aiuto del Comune e dove non ha potuto il Comune è riuscito a coordinare l’aiuto di altre persone.

  3. Normalmente nel terzo esempio proviamo a raccontare la Siddhi. In questo caso l’Onore. Per questa Chiave Genetica sentiamo di citare l’esempio di Oskar Schindler che ha messo a rischio la sua vita per salvare quella di tantissime persone destinate ai campi di concentramento. Se ci mettiamo in ascolto del nostro cuore leggendo la storia di questa persona o guardando il film “The Schindler List” di Steven Spielberg, non possiamo che rimanere profondamente toccati da quello che ha fatto. E sicuramente non dimenticheremo mai la frequenza di Onore che le sue gesta riescono a trasmetterci.

Inspired by « The Gene Keys » di Richard Rudd
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